A chi si chiede perché gli ultimi sondaggi diano in caduta libera il sindaco uscente Richeldi il Popolo della Libertà e al Lega Nord possono fornire la risposta. Si tratta di un uomo di estrazione cattolica che per fare politica è dovuto scendere a compromessi con la sinistra DS, con l’estrema sinistra di Rifondazione e dei Comunisti Italiani, dei Verdi e, parrebbe assurdo, di una Margherita non più bianca e gialla ma rossa e rosa.
In questa drammatica realtà ha portato avanti tutta la sua legislatura, un travaglio che gli è costato trasformazioni di Giunta e dimissioni di Consiglieri e Assessori già da tre anni a questa parte.
Un Prodi piccolo, piccolo che, cercando di navigare a vista, è riuscito a trascinare in porto una barca ormai scassata.
Una fatica immane che, ragione vorrebbe, non sarebbe più immaginabile, ed invece non è così.
Come un uomo votato al dolore riunisce attorno a se tutti i suoi drammi passati e si ricandida con la stessa formula, ma attenzione, non per amor del popolo ma per ambizioni personali.
Una formula che non gli ha consentito di sviluppare il programma del 2004, ma non importa, per lui l’importante è vincere.
Diversa e più matura la scelta del suo collega di Modena Grigio Pighi che, non volendo rivivere il dramma, lascia fuori l’Italia dei Valori con il rischio di andare al ballottaggio ma con la speranza di un futuro migliore.
Se Richeldi non dovesse chiedere l’appoggio a quelle forze politiche che hanno condiviso il suo ruolo in questa legislatura avrebbe perso in partenza.
Per lui vincere e soffrire sono, invece, la stessa cosa.
(I Consiglieri Comunali di Forza Italia, Alleanza Nazionale e Popolari Liberali verso il Popolo della Libertà e quelli della Lega Nord)