Alle affermazioni dei consiglieri di minoranza Francesca Gatti e Valerio Giacobazzi sull’amministrazione finanziaria del Comune di Formigine, replica l’Assessore al Bilancio Luigi Annovi.
“Senza offesa, o la Gatti e Giacobazzi vivono sulla luna o, come è più probabile, non sanno leggere i bilanci del Comune. In vista delle prossime elezioni amministrative, è ormai diventata una brutta abitudine di alcuni consiglieri di minoranza e ora anche del candidato sindaco Gatti, giocare con i numeri della gestione finanziaria.
E’ assolutamente falso dichiarare pubblicamente che a fine 2008 il debito residuo dell’Amministrazione è stato di 50 milioni di Euro, mentre l’intero importo del debito reale si conferma di 40 milioni, comprensivi anche dell’indebitamento della società patrimoniale. In questa legislatura, il debito del Comune è aumentato di soli 4,9 milioni di Euro, nonostante il consistente volume di opere realizzate, in una logica di prevalente autofinanziamento e di fortissimo contenimento dell’indebitamento”.
Sull’entità delle consulenze esterne, precisa l’Assessore Annovi “Come la Gatti e Giacobazzi dovrebbero sapere, secondo l’indirizzo della Corte dei Conti, le consulenze vere e proprie sono da intendersi solamente quelle legate ad attività di studio e ricerca, quali le prestazioni professionali finalizzate alla resa di pareri, valutazioni, espressioni di giudizi o studio, a soluzione di questioni inerenti l’attività dell’Amministrazione: di questi incarichi il Comune di Formigine ne ha conferiti veramente pochi, per un importo pari a meno di 200.000 Euro dal 2004 al 2008. Numeri ben diversi dalla cifre farneticanti sparate dai consiglieri Gatti e Giacobazzi”.
Per quanto riguarda la fusione di Sat con Hera e l’andamento delle relative azioni, riprende Annovi. “Ricordo a Gatti e Giacobazzi che non ha avuto nessun impatto sulle casse comunali in quanto le azioni Hera non sono e non saranno vendute alle attuali quotazioni di mercato. Il Comune non è infatti un Ente che vende titoli per speculazioni finanziarie…Questa fusione deve essere vista come parte, o completamento, di un più ampio progetto per la realizzazione di una piena integrazione territoriale ed industriale della gestione dei servizi delle public utilities nell’area modenese, il cui primo atto, la fusione per incorporazione di Meta in Hera nel 2005, ha interessato il territorio del Comune di Modena e numerosi altri Comuni della Provincia”.