Nella seconda parte del 2008 si inizia a registrare un andamento negativo del mercato del lavoro che inizia ad assorbire la crescita, seppure contenuta, dei primi sei mesi. Ma è solo all’inizio del 2009 che la crisi economica a Modena mostra il suo vero volto: tra gennaio e febbraio le assunzioni sono scese di 9.092 unità rispetto allo stesso periodo di un anno fa, con una contrazione che sfiora il 30 per cento.
Lo rileva il Rapporto 2008 dell’Osservatorio provinciale sul mercato del lavoro che, appunto, non si è limitato a fotografare la situazione dello scorso anno ma ha compreso nell’analisi anche i primi mesi del 2009 con approfondimenti sull’andamento dei contratti, dei settori economici e degli ammortizzatori sociali.
Tra le prime conseguenze della flessione che caratterizza il mercato del lavoro c’è l’aumento dell’utenza dei Centro per l’impiego e oltre 10 mila persone in più in stato di disoccupazione nel giro di un anno: alla fine del 2007, infatti, erano registrate 31 mila persone che salgono a 37 mila alla fine del 2008 e superano le 41 mila a febbraio 2009.
«Nel dato complessivo – spiega l’assessore al Lavoro Gianni Cavicchioli – rimangono probabilmente situazioni di persone che non sono effettivamente alla ricerca di un’occupazione, ma le 10 mila persone in più senza lavoro sono un dato reale che suscita forte preoccupazione. Nelle tante situazioni di crisi aziendali dove, in mancanza di accordi, si convocano tavoli istituzionali, il nostro ruolo è quello di cercare di evitare i licenziamenti e difendere i posti di lavoro attraverso l’utilizzo, dove possibile, degli ammortizzatori sociali per il finanziamento dei quali – aggiunge Cavicchioli – rinnoviamo l’appello al governo affinché avvenga in tempi rapidi».
A determinare la flessione del mercato del lavoro è la caduta delle assunzioni da parte delle imprese registrata nella seconda metà del 2008 quando gli avviamenti al lavoro sono diminuiti del 17,5 per cento rispetto allo stesso periodo di un anno prima. In seguito a questa dinamica il saldo tra inserimenti lavorativi e chiusure di contratti del secondo semestre 2008 è rilevantemente negativo: meno 11.979.
Nel complesso dell’anno la caduta degli inserimenti è del 10 per cento rispetto al 2007 con un saldo tra avviamenti e cessazioni quasi in pareggio (meno 331) ma ben diverso da quello del 2007 quando le assunzioni avevano superato le cessazioni per un numero di contratti pari a 18.887 unità.
Anche il saldo tra avviamenti cessazioni dei primi mesi dell’anno rimane positivo (più 4.952) ma significativamente al di sotto rispetto all’andamento registrato nei mesi gennaio-febbraio 2008 (più 11.666). Un saldo del primo bimestre, quindi, che si colloca su un valore inferiore alla metà di quello di un anno prima.
«I dati sull’andamento complessivo del mercato del lavoro – spiegano gli esperti dell’Osservatorio – mostrano pertanto come la tendenza si caratterizzi non solo per una dinamica negativa ma anche per un progressivo aggravio a partire da settembre 2008 momento in cui la crisi ha preso piede sul nostro territorio e per i sei mesi successivi».
Per quanto riguarda le donne e i lavoratori stranieri il calo delle assunzioni nel 2008 è in linea rispetto all’andamento complessivo del mercato: in entrambi i casi si registrano, infatti, diminuzioni dei rapporti di lavoro pari a circa il 10 per cento.
Contratti: crisi colpisce gli atipici, cauti sugli indeterminati
L’utilizzo dei contratti indica come la crisi stia investendo le figure professionali che nel mercato hanno posizioni meno stabili, in particolare i lavoratori parasubordinati e le figure professionali con contratti di somministrazione. Nel dettaglio nel 2008 per queste ultime tipologie contrattuali la contrazione delle assunzioni è pari rispettivamente al 7,5 per cento e al 14,8 per cento. Con variazioni in negativo che salgono rispettivamente a 8,5 per cento e a 25,5 per cento nella seconda metà dell’anno. Negli ultimi sei mesi del 2008 i rapporti di assunzioni a tempo determinato sono calati del 9,3 per cento.
Sensibile anche il calo delle assunzioni a tempo indeterminato (meno 20 per cento nel 2008, meno 33 per cento se consideriamo gli ultimi sei mesi) spesso dovuta a una maggiore cautela delle aziende nell’effettuare assunzioni di questo tipo. «La diminuzione degli avviamenti a tempo indeterminato, infatti, è in parte compensata – spiegano gli esperti dell’Osservatorio – dalle trasformazioni successive dei rapporti di lavoro avvenute nel corso dell’anno». Tra settembre 2008 e febbraio 2009 sono state 5.273 le trasformazioni di contratti a tempo indeterminato, con la maggior parte dei passaggi avvenuti da contratti a tempo determinato.
In questa fase passa in secondo piano l’investimento nella formazione di partenza. L’analisi indica come diminuisca l’attivazione di contratti di tirocinio (meno 30 per cento su base annua) e apprendistato (meno 18 per cento), con un’ulteriore testimonianza di instabilità e difficoltà di visione di lungo periodo da parte delle aziende.
Soffrono ceramica e maccanico, cala il commercio
Tutti i settori economici sono in flessione, a cominciare dall’industria dove nel 2008 le assunzioni sono diminuite di 5.276 unità a fronte di un saldo tra avviamenti e cessazioni che ha mostrato un andamento negativo, con una prevalenza delle cessazioni pari a 1.442 contratti. L’anno prima gli avviamenti avevano superato le cessazioni (2.588 contratti in più).
Nei singoli comparti industriali il calo delle assunzioni è diffuso sulle diverse situazioni produttive, ma di maggiore intensità nella ceramica (in diminuzione del 23,4 per cento gli avviamenti) e nelle specifiche lavorazioni meccaniche: dalla fabbricazione e lavorazione dei prodotti in metallo (meno 11,8 per cento) alla produzione di macchinari e apparecchiature (meno 12,6 per cento) fino alla produzione di autoveicoli e mezzi di trasporto (meno 36,6 per cento). Più contenuto il calo degli inserimenti lavorativi nel segmento della chimica e produzione di prodotti in gomma e plastica (meno 15,5 per cento) e dell’alimentare (meno 16,1 per cento). A fronte di questo calo diffuso il tessile-abbigliamento e la fabbricazione di macchine elettriche, all’interno del quale si individuano le imprese del biomedicale, sono i settori dove si individuano le diminuzioni più contenute con variazioni in negativo rispettivamente del 6 e dell’1,1 per cento. Considerazioni in linea con la manifattura caratterizzano il comparto delle costruzioni dove i contratti registrati sono 1.500 in meno rispetto all’anno prima e dove il saldo risulta ugualmente negativo (-375).
Riflesso della situazione negativa che caratterizza i settori produttivi in senso stretto, anche i servizi rivolti alle imprese e il commercio hanno mostrato nel 2008 un calo importante, testimoniato da saldi che si posizionano nettamente al di sotto dell’andamento che aveva caratterizzato il 2007. Nei servizi alle imprese e nel commercio i saldi tra avviamenti e cessazioni sono pari a 545 e 526 quando l’anno prima questo stesso dato segnava più 5.519 e 1.613.
Nelle singole specializzazioni produttive l’apertura d’anno mostra un aggravio per quanto riguarda la caduta delle assunzioni dell’industria dove il calo sale a oltre il 45 per cento. A pesare, in una situazione di generale calo, l’andamento della ceramica (meno 50 per cento di assunzioni); la lavorazione di prodotti in metallo (meno 56 per cento) e la fabbricazione di macchinari e apparecchiature (meno 59 per cento). Nei servizi e nel commercio le assunzioni risultano in calo rispettivamente del 25 e del 30 per cento.
Ammortizzatori sociali: nel 2008 oltre 1 milione di ore di cassa integrazione
Nel corso degli ultimi mesi del 2008, e ancor di più nei primi mesi del 2009, è cresciuto in modo sensibile il ricorso agli ammortizzatori sociali. A fine anno le ore autorizzate di cassa integrazione ordinaria sono state 657.772 rispetto alle 464.348 dell’anno prima; per la cassa integrazione straordinaria si è passati da 184.854 a 342.576 di fine 2008. Complessivamente si tratta di oltre un milione di ore.
Nei primi due mesi del 2009 siamo già a 110.204 ore di straordinaria, tre volte le cifre dello stesso periodo del 2008. Per l’ordinaria (180.336 ore) l’aumento è di cinque volte. I settori più interessati sono ceramica e meccanica.
A fine febbraio 2009, inoltre, le procedure di cassa integrazione guadagni straordinaria e di lavoratori coinvolti ha già raggiunto i valori del consuntivo 2008 con un’ampia diffusione anche nel settore dei servizi e del commercio.
Per quanto riguarda le procedure di mobilità collettiva, nel 2008 le aziende che le hanno avviate sono state complessivamente 87 e a fine anno ammontavano a 835 i lavoratori che risultavano licenziati con una sensibile concentrazione nella ceramica e nella meccanica. I gennaio e febbraio 2009 il ricorso a questa forma di sostegno è, in fase di avvio della procedura, pari a circa la metà dei livelli complessivamente raggiunti nel corso dell’intero 2008.
Il numero dei lavoratori iscritti alle liste di mobilità ha raggiunto le 5.658 unità al termine del mese di febbraio 2009, a seguito della crescita importante che ha riguardato i primi due mesi dell’anno che, anche in questo caso, ricalca sostanzialmente i livelli di espansione delle iscrizioni che si sono registrati durante tutto il corso del 2008.
Per quanto riguarda le procedure di riduzione e sospensione della produzione attivati in seno al Fondo sostegno al reddito per le imprese artigiane, il numero di accordi attivi ha mostrato una graduale crescita sino ai 202 accordi attivi del mese di novembre 2008. A fine 2007 non solo la tendenza era stabile quanto il numero di realtà aziendali che aveva accordi in essere era circa la metà rispetto all’andamento di fine 2008. Sono in particolare aziende del tessile-abbigliamento e della meccanica a essere colpite, con un ampio coinvolgimento di lavoratori soprattutto nel settore meccanico.