Riposa in uno dei nove posti letto della Rianimazione generale, sedata e intubata per evitare ulteriori sofferenze al suo fisico già provato dalla permanenza sotto le macerie: Eleonora, la ragazza di 21 anni di Rimini, estratta da sotto tonnellate di detriti della sua abitazione a 42 ore dal sisma, viene definita dai sanitari dell’ospedale Mazzini di Teramo in ”condizioni a rischio”.
I medici tengono sotto controllo la grave sindrome da schiacciamento diagnosticata alla studentessa sin dal suo soccorso. Nel corso della notte ha trascorso lunghe ore in sala operatoria, fino alle 4.30: particolarmente gravi sono le condizioni della gamba destra e del braccio sinistro. Ma adesso è lì, in Rianimazione, accanto ad altri sei pazienti provenienti dal luogo del disastro e come lei soccorsi in condizioni disperate e quasi in extremis.
Nel reparto teramano, diretto dal primario Giuseppina Di Donato, si lotta contro l’emergenza con turni raddoppiati da lunedì mattina, sia del personale medico che infermieristico.
Con il sostegno della rianimazione cardiochirurgica, che ospita almeno quattro degli undici pazienti provenienti dell’Aquila e bisognosi di una terapia intensiva, nonostante sia un reparto esclusivamente riservato al postchirurgico del cuore.
Per tutti gli altri è una lotta contro il tempo: più ore passano, più la criticità delle loro condizioni potrebbe diminuire, come per Eleonora.