Un intervento che regolamenti il ricorso ai cesarei in Italia. “Alla luce dei recenti dati ufficiali sulle nascite con taglio cesareo in Italia, infatti, si evince che nel nostro Paese qualcosa non funziona”. Lo sostengono i senatori Antonio Tomassini (Pdl), Laura Bianconi (Pdl), Rossana Boldi (Lega Nord), Patrizia Bugnano Idv), Maria Rizzotti (Pdl), Emanuela Baio (Pd), Claudio Gustavano (Pd), Michele Saccomanno (Pdl) e Luigi D’Ambrosio Lettieri (Pdl), che hanno presentato una mozione bipartisan in cui si impegna il Governo a intervenire sulla materia, “anche a seguito del tavolo di confronto avvenuto a Ginevra all’Oms”.
“I dati presentati – sottolineano i parlamentari – parlano di una percentuale nazionale del 38,3% di parti con taglio cesareo, con picchi in alcune regioni fino al 60%, nettamente superiori alle statistiche dell’Ue che indicano una media del 23,7% e quelle degli Usa del 27,5%”. I senatori dunque chiedono al Governo di promuovere, di concerto con le Regioni e le Province Autonome, “un appropriato ricorso al parto con taglio cesareo, attraverso l’utilizzo di strumenti informativi adeguati a rilevare tutte le informazioni possibili legate alla fase pre-natale, all’evento nascita e al monitoraggio a un anno dalla nascita del bambino; e di introdurre e sviluppare strumenti di audit e feedback, efficaci e adattabili alle diverse realta’ regionali importanti per controllare alcune delle cause dell’elevato ricorso al taglio cesareo”, overo a cui devono conseguire specifici ‘percorsi assistenziali’ differenziati per la corretta valutazione del rischio della donna in occasione del primo parto”. Infine, i senatori chiedono di promuovere “iniziative legislative per contenere il problema della ‘malpractice’, riducendo cosi’ i condizionamenti dei medici al momento della scelta dei trattamenti da intraprendere”.
Fonte: Adnkronos