Si è tenuto oggi negli uffici dell’assessorato al Lavoro della Provincia un incontro per la vertenza della cartiera Reno De’ Medici di Marzabotto, che ha coinvolto i 120 dipendenti. La cartiera era da tempo inattiva e si era temuta la sua chiusura come già avvenuto per le altre cartiere della Valle del Reno. Era quindi alta la tensione fra le maestranze e nelle comunità di Marzabotto, Sasso Marconi, Vergato e Grizzana Morandi.
Per questo motivo, il 6 marzo scorso, si era tenuto in Provincia un incontro con l’amministratore delegato del Gruppo, le organizzazioni sindacali, i sindaci dei Comuni della Valle del Reno e i parlamentari Gianluca Benamati, Walter Vitali, Giuliano Cazzola, Antonio La Forgia e Sandra Zampa, nel corso del quale l’azienda aveva accolto la richiesta di non procedere alla chiusura ma aveva prospettato una Cassa integrazione straordinaria che i lavoratori temevano come possibile anticamera dei licenziamenti.
Nell’incontro di oggi, con la mediazione dell’assessore al lavoro Paolo Rebaudengo, si è raggiunto un accordo tra la direzione aziendale, assistita da Unindustria e le Rsu assistite dalle organizzazioni sindacali di categoria (Slc-Cgil e Fistel-Cisl).
L’accordo prevede la proroga della Cassa integrazione ordinaria per 21 settimane a decorrere dal 6 aprile 2009 e, qualora, al termine, non fosse possibile la ripresa dell’attività produttiva, l’utilizzo di altri ammortizzatori sociali.
L’azienda si è inoltre impegnata ad anticipare il trattamento di cassa integrazione a carico dell’Inps, ad anticipare sino a 3mila euro di Trattamento di fine rapporto ad ogni lavoratore e a mettere in sicurezza lo stabilimento al fine di non compromettere la sua integrità e di assicurare il suo futuro funzionamento.
Infine, le parti hanno concordato di incontrarsi entro il mese di giugno presso il “Tavolo di salvaguardia del patrimonio industriale” in Provincia per esaminare l’andamento produttivo e di mercato del Gruppo, con particolare riferimento alla situazione dello stabilimento di Marzabotto.
«Ritengo soddisfacente la conclusione dell’accordo – ha commentato Rebaudengo – non solo perché arriva dopo un lungo e non facile confronto tra le parti, ma soprattutto per l’impegno che si è assunta l’azienda a intraprendere con le organizzazioni sindacali e con le istituzioni un progetto per il futuro dello stabilimento, delle attività produttive e dell’occupazione».