La Giunta provinciale, su proposta dell’assessore all’Istruzione e Politiche giovanili Gianluca Chierici, ha destinato risorse per oltre 400 mila euro per attività di orientamento rivolte ai giovani in uscita dal sistema scolastico e in procinto di fare il loro ingresso nel mondo del lavoro o di iniziare un percorso di formazione.
Tali risorse sono state assegnate con un apposito bando, incentrato su tre tipi di attività: orientamento attraverso esperienze guidate in ambienti lavorativi e alternanza scuola-lavoro rivolte a giovani delle scuole superiori; accompagnamento di giovani e adolescenti disabili in uscita dal sistema scolastico verso il lavoro o la formazione; accompagnamento di giovani ed adolescenti in condizione di svantaggio sociale nella rete dei servizi (sociali, lavorativi e così via). I progetti approvati sono stati quelli del Centro studio e lavoro La Cremeria, per il primo tipo e per un importo di circa 266 mila euro, quello della Fondazione Enaip denominato “Primi passi dentro un progetto di vita globale” per il secondo tipo e per un importo di 50 mila euro, mentre per il terzo tipo sono stati approvati per un importo totale di circa 102 mila euro, il progetto “Io me mi: azioni a sostegno del progetto personale”, presentato dal Centro italiano opere femminili salesiane formazione professionale, un progetto di orientamento e transizione al lavoro per giovani di Irecoop e il progetto della fondazione Enaip denominato “Ulisse”.
L’assessore all’Istruzione e alle Politiche giovanili della Provincia Gianluca Chierici ha sottolineato come “il passaggio dal mondo della scuola al mondo del lavoro, o anche la scelta di proseguire con un percorso di formazione professionale, rappresenti nella vita di una adolescente un momento delicato a cui occorre prestare particolare attenzione. Le attività di orientamento e di accompagnamento servono a sostenere i ragazzi in queste fasi, al fine di compiere una scelta adeguata che incentivi le proprie capacità”. L’assessore Chierici ha anche aggiunto “che tale attenzione va rafforzata nel caso di giovani disabili o in condizioni di svantaggio sociale, perché prevenire il disagio è fondamentale, soprattutto in quanto il rischio di emarginazione diventa più alto all’uscita dalla scuola”.