L’abbandono del tavolo delle trattative da parte di Emilceramica conferma l’atteggiamento irresponsabile di un’azienda che, in una situazione di crisi economica drammatica che colpisce tante famiglia, rifiuta il confronto e minaccia il licenziamento immediato di 116 lavoratori.
Le trattative devono riprendere immediatamente perchè la Provincia e i Comuni stanno facendo a pieno la loro parte nel sostenere le famiglie in difficoltà economica e lo stesso deve fare Emilceramica. Non è accettabile una simile atteggiamento, interessato a cercare la strada più veloce per licenziare piuttosto che quella di uscire con i minori danni possibili da questa situazione di crisi. Rifondazione Comunista sosterrà tutte le iniziative di lotta che i lavoratori metteranno in campo.
Di fronte ad atteggiamenti talmente spudorati ci domandiamo dove sia finita la tanto decantata responsabilità sociale delle imprese spesso tirata in ballo, a sproposito, per richiedere agevolazioni fiscali e urbanistiche, ma mai per sostenere i lavoratori.
Ci troviamo di fronte ad una crisi di cui i lavoratori non hanno alcuna responsabilità, e allora ribadiamo il nostro schema: licenziamenti zero! E se occorre reperire risorse per sostenere i lavoratori e le loro famiglie i soldi vanno presi li dove sono, ovvero in quel sistema delle imprese che in questi anni si è arricchito grazie alla assenza di adeguate politiche di redistribuzione delle risorse, con continui interventi di riduzione salariale e precarietà del lavoro.
Quali soluzioni di fronte ad una situazione di tale emergenza che coinvolge imprese e lavoratori? Ai lavoratori e alle imprese proponiamo il principio della riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario fino al riassorbimento di tutto l’eventuale organico in eccesso, anche attraverso l’applicazione di contratti di solidarietà in cui l’azienda dovrebbe provvedere a pagare l’integrazione salariale necessaria per tutelare al 100% gli stipendi dei lavoratori. Tutela dell’occupazione che deve essere necessariamente accompagnata dalla presentazione di piani industriali adeguati alla nuova fase che non tocchino i livelli occupazionali.
L’alternativa dei licenziamenti è inaccettabile, dopo anni che ai lavoratori sono stati chiesti sacrifici in nome di una competitività che ha arricchito pochi e impoverito molti.
Stefano Lugli, Segretario Federazione PRC Modena
Giuseppe Cassetti, Segretario Circolo PRC Distretto ceramico