Concordo fermamente con Italia dei Valori quando asserisce che per essere credibili sia necessario informare i cittadini di come stiano realmente le cose, ma non posso non esimermi dal far notare che la credibilità va spesso a braccetto con la coerenza. Termine, forse, questo assente dal vocabolario di IdV.
E’ infatti alquanto singolare che Italia dei Valori attacchi, in maniera del tutto pretestuosa, la sottoscritta circa l’intendimento della coalizione che rappresento di evitare con ogni mezzo la concessione di parte dei locali del Castello a fini ristorativi. La posizione assunta dai gruppi consiliari PdL e Lega Nord è piuttosto chiara al riguardo: riteniamo opportuno che il castello, dopo un’annosa ristrutturazione, venga riconsegnato al patrimonio della collettività formiginese che, per prima, ha il diritto di fruirne e di goderne del valore e degli spazi.
Sfugge all’Italia dei Valori la posizione che la sottoscritta, unitamente alla minoranza consiliare, assunse già nello scorso luglio 2008 quando l’argomento venne trattato in Consiglio Comunale; in quell’occasione fu chiara e palese la nostra distanza dall’intendimento della Giunta Richeldi di assegnare parte del complesso castellano ad attività di ristorazione, chiedendo nel contempo all’amministrazione un maggiore coinvolgimento del Consiglio in una scelta di estrema importanza e delicatezza per la cittadinanza. Appello, sembra superfluo sottolinearlo, caduto inesorabilmente nel vuoto.
Ora, a distanza di parecchi mesi, nonché alla vigilia della tornata elettorale, di fronte all’intendimento di una Giunta che decide di rispolverare dal cassetto il progetto di ristorazione perseguendo però stavolta la strada della trattativa privata, è di tutta evidenza che la posizione di criticità che venne espressa parecchi mesi orsono venga ora riproposta nei medesimi termini.
Sarebbe invece necessario che proprio l’Italia dei Valori spiegasse compiutamente quale posizione intende assumere circa la vicenda della ristorazione nel Castello dacchè, agli strali di contrarietà espressi al riguardo, pare non seguire un atteggiamento di altrettanta determinazione nell’impedire che ciò avvenga. Non è forse più probabile che IdV, per usare una metafora culinaria, si veda costretta a trangugiare un “boccone amaro” per evidenti necessità di opportunità politica o, come si diceva in passato, per ragion di stato?
Ribadisco, dunque, la volontà della coalizione Lega- PdL di dar corso ad un progetto di più complessivo rilancio del centro storico che contempli da un lato la riapertura del centro cittadino e dall’altro una riqualificazione dell’utilizzo del Castello, restituendo a quest’ultimo quella centralità di polo culturale e ricreativo che gli è consono. Cade poi in evidente errore IdV quando paventa che al rilancio del Castello come polo culturale dovrebbe conseguire un impegno di spesa, a suo dire, inopportuno se non altro in virtù del momento di forte criticità economica che vive anche il nostro paese. Errore- quello di IdV- chiaramente giustificabile se rapportano ai fasti a cui l’attuale amministrazione, con cui però IdV pare trovarsi in sintonia, ci ha abituato. Sfugge invece all’Italia dei Valori che l’offerta culturale- se fatta e ragionata attraverso una progettualità di ampio respiro- ha di per sé costi bassissimi, se non inesistenti. Quotidianamente ci rapportiamo con associazioni, circoli e gruppi di artisti che sarebbero ben felici di dare slancio alla cultura formiginese a costo zero. Senza tralasciare poi il fatto che, proprio in un momento di difficoltà economica, l’offerta culturale rappresenta di per sé un valido strumento di aggregazione per la popolazione senza alcun onere per le tasche dei cittadini.
Concludendo, per inciso e senza alcun spirito polemico, restituisco al mittente il termine “fanfaronate” che, con tutta onestà, non appartiene all’atteggiamento sia personale che politico della sottoscritta né tantomeno della coalizione che con onore rappresento.
(Francesca Gatti
Candidato Sindaco Pdl- Lega Nord)