Un giorno i medici potranno leggerci nel pensiero. Un futuro non più così futuribile grazie a un team di scienziati dell’University College di Londra, che annunciano sulla rivista ‘Current Biology’ di aver compreso per la prima volta i pensieri di un loro paziente analizzandone i movimenti del cervello.
L’area cerebrale che è stata tenuta sotto controllo per arrivare a tale risultato – specificano gli autori dell’indagine – è l’ippocampo, in cui alcuni neuroni detti ‘cellule della localizzazione’ si attivano quando ci muoviamo in un determinato luogo allo scopo di capire dove ci troviamo. le chiudersi e non cooperare”. Prospettive interessanti sono comunque possibili nella cura dell’Alzheimer: “Capire meglio come impariamo e immagazziniamo le informazioni – assicurano gli esperti – potrà aiutare a far luce sui danni della memoria e contribuire a elaborare un processo riabilitativo valido”.
Fonte: Adnkronos