Gli uomini della Capitaneria di Porto di Ravenna, nel corso dei controlli previsti a livello nazionale dall’operazione “Fly Fish”, hanno sottoposto a verifiche mercati, centri commerciali, depositi, pescherie e ristoranti della regione.
Settanta uomini appartenenti ai comandi marittimi dei nove porti emiliano-romagnoli, sotto il coordinamento del Centro di controllo pesca di Ravenna, hanno sequestrato complessivamente quattro tonnellate di pesce risultato inadatto al consumo umano perchè conservato oltre il termine di scadenza o perchè messo in vendita in cattivo stato di conservazione.
In particolare, in un grosso deposito di Cesena sono state sequestrate oltre 3 tonnellate di pesce congelato con termine di conservazione ampiamente superato: alcuni prodotti riportavano addirittura una scadenza datata settembre 2002.
Controlli a tappeto anche a Bologna: le pattuglie della Capitaneria di porto di Ravenna hanno sottoposto a verifiche le grandi catene commerciali e le pescherie cittadine sequestrando alcune partite di tonno obeso e sogliole atlantiche spacciate come ‘prodotti nostrani’.
Tra le quattro tonnellate di pesce sequestrano c’erano anche oltre 3 quintali di prodotti ittici ancora allo stadio giovanile (novellame) o provenienti dalla pesca sportiva; 175 chili di pesce sono stati dati in beneficienza.
Complessivamente, sono state multate 59 persone per un totale di 85mila euro.