La direzione del Partito democratico di Sassuolo, riunitasi ieri sera, ha eletto a larga maggioranza, con tre astenuti, Demos Malavasi coordinatore della segreteria unitaria del Pd. Sette componenti della direzione hanno rassegnato le dimissioni nonostante l’invito a restare in carica e dare il loro contributo alla campagna elettorale. La direzione ha inoltre ritenuto di non andare a un congresso straordinario in modo da consentire al partito di concentrare tutte le energie sulla scadenza elettorale di giugno.
Il commento del segretario provinciale Stefano Bonaccini:
“Il Partito democratico, a Sassuolo come in tutti i Comuni della provincia chiamati al rinnovo delle amministrazioni locali, è già pronto alla sfida di giugno. Tutti gli sforzi devono ora concentrarsi su due obiettivi: battere la destra per continuare ad amministrare e affrontare la crisi economica che investe il distretto ceramico.
A Sassuolo il Partito democratico ha già individuato l’uomo giusto per guidare, con serietà e competenza, il governo della città. E’ il sindaco uscente Graziano Pattuzzi che in questi cinque anni ha dato ampia dimostrazione di saper lavorare nell’interesse dei sassolesi. Attorno alla sua candidatura il Partito democratico è impegnato a costruire un’ampia coalizione di centrosinistra che sia in grado di dare risposta ai problemi dei cittadini e del distretto ceramico: lo sviluppo, l’occupazione, la sicurezza, la viabilità, i servizi.
Non partiamo da zero ma da un’esperienza consolidata di governo della città che ha dato risultati importanti pur in condizioni difficili dovute alla crisi economica, alla rapida trasformazione del tessuto sociale e, soprattutto, all’assoluta inadeguatezza delle politiche del governo, piene di spot ma vuote di sostanza.
Il centrosinistra si prepara a questa sfida proponendo soluzioni concrete che puntano a garantire sicurezza nel presente e fiducia nel futuro: l’assegno di disoccupazione per chi perde il lavoro; la stabilizzazione degli insegnanti precari; 25 agenti in più per il controllo del territorio; il tempo pieno nella scuola; la riapertura delle linee di credito alle aziende. Insomma misure serie e non propaganda, risposte efficaci ai problemi della gente che vive sulla propria pelle gli effetti della crisi”.