Con riferimento alle ultime esternazioni del capogruppo della Lista Civica Alfeo Levoni, vorremmo far notare alcune evidenti contraddizioni che emergono da un’attenta lettura del contesto in cui si muove. Una lista civica non dovrebbe assumere la veste di un partito, ma sposare alcuni temi che ritiene fondamentali per l’interesse comune e cercare di affermarli nel tempo e vigilare sulla loro tutela.
Tutto ciò in passato ha avuto un senso, oggi, dispiace dirlo, ha assunto la connotazione di una leadership, fatta di personalismi, tale da lasciare talvolta basiti persino i suoi altri componenti.
Lasciamo perdere gli arrivismi che sono sotto gli occhi di tutti e la cui valutazione spetterà alla gente, ma poniamoci la domanda se sotto questa direzione la Lista dimostri coerenza.
Mentre pubblicamente Alfeo Levoni (sostenuto mediaticamente dal coordinatore Stefano Bavutti) più volte dichiara l’intenzione di sostenere Francesca Gatti della Lega candidata unica per Formigine in rappresentanza dell’intera destra, in delegazione incontra il Partito democratico. La Lista Civica non trova l’accordo e subito dopo Levoni esce sui quotidiani sparando a zero sulla gestione poco oculata delle risorse economiche del paese da parte di questa Amministrazione.
A questo punto verrebbe da suggerire a quelli della Lista Civica di far pace col proprio cervello prima di esporsi!
Suggeriremmo anche di evitare l’uso improprio di termini come “spreco”, riferito ad opere come le rotatorie, la fontana, il canile, destinate a rimanere nel tempo con una funzione di miglioramento del paese: estetico, della viabilità, dell’ambiente. Semmai sarebbe il caso di parlare di tempistica mal valutata, ma si sa che, quando la macchina amministrativa è stata avviata, è pressoché inutile cercare di fermarla.
Per quanto riguarda il settembre formiginese, siamo d’accordo che dovrebbe essere rinnovato nella sua formula, ormai obsoleta e poco stimolante proprio per la sua ripetitività, ma la finalità va salvata. Riveste una funzione di servizio ai commercianti che così riescono a smaltire le rimanenze e, nello stesso tempo, ai cittadini che possono trovarvi interessanti occasioni d’acquisto.
Concordiamo sull’eccesso di spese per consulenze ed incarichi esterni, aggiungeremmo noi anche spese fisse per personale assunto per incarichi saltuari e non di primaria importanza di questi tempi, ma viene da chiedersi, come mai se ne sono accorti solo adesso? Come mai, pur essendo presenti in Consiglio e a contatto con la cittadinanza così come sostengono di essere, hanno aspettato di trovarsi in prossimità delle elezioni amministrative per sposarne le cause ed accusare l’Amministrazione di non fornire sufficienti risorse alle famiglie colpite dalla crisi?
Se tutto ciò è potuto passare inosservato le responsabilità vanno ricercate anche nel cattivo operato dell’opposizione, che non ha saputo essere incisiva nel portare avanti le cause della cittadinanza della quale oggi si schiera a paladina. Anche loro non hanno goduto di potere di vaticinio ed ora è inutile piangere sul latte versato!
Si deve partire da dati oggettivi e dalle buone intenzioni di oggi per cercare di far meglio in futuro.
Una tiratina d’orecchi andrebbe rivolta anche alla stessa cittadinanza che spesso si disinteressa alle sue sorti, ma che pretende le siano forniti i rimedi, quando si trova in difficoltà.
Uno dei temi cui la politica dell’I.d.V. ha dato maggior rilievo proprio in questi giorni punta proprio sulla necessità di offrire a tutti gli strumenti per partecipare attivamente alla vita politica locale. Occorre infatti prendere coscienza che la politica, perché abbia i connotati della democrazia, non può continuare ad essere delegata agli addetti ai lavori. Perché porti buoni frutti, utili per la maggioranza delle persone, deve necessariamente essere partecipata.
(Renza Bigliardi – Italia dei Valori Formigine)