Dovranno essere ripetute le analisi del test del Dna effettuato nei confronti dei due romeni, accusati di aver stuprato una ragazza di 14 anni, aggredita insieme al suo fidanzato di 16 anni nel parco della Caffarella a Roma, il pomeriggio del 14 febbraio. I primi risultati, infatti, non inchioderebbero con certezza i due arrestati, A. I.L. e C. R.: i loro profili genetici non corrisponderebbero in maniera univoca a quelli rilevati dalle tracce biologiche ritrovate sui vestiti e sul corpo della giovane vittima.
In particolare i dubbi più consistenti riguarderebbero la comparazione con il Dna del 36enne C.R. Gli investigatori hanno chiesto quindi nuovi riscontri. E’ un vero e proprio colpo di scena, insomma, quello che si profila nelle indagini sull’atto di violenza avvenuto il giorno di San Valentino ai danni della coppietta di minorenni. I risultati ufficiali verranno consegnati tra oggi e domani al pm Vincenzo Barba. Inoltre a quanto si apprende emergerebbero perplessità anche sui cellulari dei due presunti stupratori che non sarebbero stati agganciati ai ripetitori telefonici nella zona della violenza al momento dell’aggressione, ma in zone diverse della città. Gli inquirenti attendono dunque la relazione della polizia scientifica. E intanto uno dei due arrestati, C.R., indicato dalle giovani vittime come l’aggressore dal naso schiacciato con la faccia da pugile, oggi sarà ascoltato in merito a un altro stupro, quello di Primavalle. La vittima, una donna di 41 anni, fu aggredita e stuprata dopo essere scesa dall’autobus in via Andersen, nei pressi del capolinea del 916. La 41enne fornì una descrizione del suo aggressore molto simile a quella indicata dalla 14enne stuprata al parco della Caffarella. I due romeni sono stati arrestati il 18 febbraio scorso, dopo essere stati riconosciuti dalle vittime. A.I.L. inizialmente ha confessato il concorso nella violenza sessuale accusando anche l’altro arrestato ma poi, durante l’interrogatorio di garanzia, ha ritrattato parzialmente le sue dichiarazioni. C.R. ha respinto le accuse dicendo tra l’altro di non sapere perché il suo amico e connazionale lo abbia accusato non essendoci stato mai tra loro alcuno screzio. I fermi sono stati convalidati il 20 febbraio.
Fonte: Adnkronos