La spesa in campagna nelle aziende o nei mercati degli agricoltori ha registrato la maggiore crescita tra le diverse modalità distributive con un incremento dell’ 8 per cento del valore delle vendite per un totale stimato in 2,7 miliardi di Euro. E’ quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che un italiano su due (52 per cento) nel 2008 ha acquistato almeno una volta direttamente dall’imprenditore agricolo in azienda o nei mercatini. Tra le motivazioni che spingono a questa modalità di acquisto senza intermediazioni ci sono, secondo l’indagine Swg/Coldiretti, la genuinità (63 per cento) seguita dal gusto (39 per cento) e dal risparmio (28 per cento).
L’attenzione alla qualità dell’alimentazione è confermata anche dal rapporto Censis 2008 secondo il quale, nonostante le difficoltà economiche, ci sono prodotti che registrano una espansione dei loro consumi: da quelli salutistici (il biologico) a quelli di qualità superiore (vini, olii e cibi a denominazioni di origine) verso i quali – sottolinea la Coldiretti – si concentra maggiormente l’offerta delle imprese agricole.
Nel 2008 sono saliti a 60.700, con un aumento del 6 per cento rispetto al 2007, i frantoi, le cantine, le malghe e le cascine dove è possibile comperare direttamente, secondo il rapporto dell’Osservatorio sulla vendita diretta delle aziende agricole promosso da Coldiretti e Agri2000. Si tratta di realtà diffuse in tutte le Regioni con in testa la Toscana con diecimila aziende (17 per cento del totale) seguita da Lombardia (l’11 per cento), Piemonte (i l 10 per cento), Sicilia, Abruzzo, Veneto ed Emilia Romagna (tra l’8 e il 9 per cento del totale) e le altre regioni in cui l’incidenza non supera il 5 per cento. Mentre sono ormai quasi duecento i farmers market aperti in tutta Italia, m a esistono – continua la Coldiretti – enormi spazi di crescita con quasi la metà (44 per cento) dei consumatori che non effettuano acquisti direttamente dai produttori che non lo fanno perchè non sanno a chi rivolgersi o dove andare, tanto che l’88 per cento della popolazione si recherebbe in un farmers market se c’è ne fosse uno nella propria zona.
Gli italiani non rinunciano quindi alla buona tavola, con l’aumento del 6 per cento la spesa delle famiglie in vini a denominazione di origine nel 2008 e la crescita dell’8 per cento della percentuale dei cittadini che acquista regolarmente prodotti a denominazione di origine (sono il 28 per cento) e del 23 per cento di quelli che comperano cibi biologici, i quali però interessano una fetta piu’ ridotta della popolazione (il 16 per cento), secondo l’analisi Coldiretti/Swg.
Si tratta di settori di eccellenza del Made in Italy in cui l’Italia detiene il primato a livello comunitario con cinquantamila aziende biologiche che coltivano oltre un milione di ettari, ben 176 denominazioni di origine riconosciute a livello comunitario e 4396 specialità tradizionali censite dalle regioni. L’Italia – conclude la Coldiretti – è diventata, con il sorpasso sulla Francia, anche il primo produttore mondiale di vino e sono 477 i vini a denominazione di origine controllata (Doc), controllata e garantita (Docg) e a indicazione geografica tipica (316 vini Doc, 41 Docg e 120 Igt).