Ci sarebbe la gelosia alla base dell’omicidio avvenuto nella notte tra mercoledì e giovedì a San Michele dei Mucchietti, nel borgo di Casa Pifferi. La vittima è la 30enne Giulia Galiotto, dipendente dell’Unicredit di via Gramsci, a Formigine, ad ucciderla è stato il marito, il 34enne Marco Manzini, impiegato in una ditta di Sassuolo. L’uomo ha confessato il delitto ed ora è in stato di fermo.
Il corpo è stato trovato ieri mattina intorno alle 4 dai vigili del fuoco dentro il fiume Secchia, i Carabinieri hanno subito pensato ad un suicidio, in realtà si trattava di un tentativo di depistaggio. Mercoledì sera i due hanno litigato violentemente, l’uomo ha quindi preso una pietra e ha colpito la moglie con una pietra alla testa, uccidendola (l’autopsia dovra’ chiarire se era gia’ morta prima di essere gettata nel fiume).
L’uomo avrebbe quindi inscenato un suicidio portando la moglie sopra un piccolo dirupo che finisce nel torrente e l’ha gettata di sotto, quindi ha preso l’auto della moglie e l’ha spostata vicino al punto dove avrebbero ritrovato il cadavere. Inoltre ha recuperato un vecchio biglietto che Giulia Galiotto aveva scritto in un momento di depressione, e che poteva sembrare un messaggio d’addio, ed infine ha chiamato i carabinieri dicendosi preoccupato perché la moglie non era tornata a casa.
Dopo le prime indagini, che hanno messo in evidenza alcune incongruenze, Manzini è stato di nuovo chiamato in caserma, e dopo qualche domanda è crollato confessando il delitto, il tentativo di farlo sembrare un suicidio e la sua gelosia. L’uomo è in stato di fermo per uxoricidio.