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Appello del Circolo Artemisia Sassuolo su violenza alle donne

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Sofferenza, rabbia, voglia di cambiamento: sono queste le emozioni che le donne sentono in questi ultimi mesi segnati dalle tante violenze che, quotidianamente, sentiamo in televisione e leggiamo sui giornali.


Violenze inaudite a giovanissime donne, spesso minorenni, che vengono stuprate da coetanei che, come animali, non distinguono il bene dal male. Aggressioni e violenze fatte a donne adulte che vengono sequestrate, violentate e derubate della loro libertà da maschi che rispondono ad impulsi bestiali e non alla ragione.



Siamo stanche di morire per il “troppo amore” che gli uomini hanno per noi. A volte sembra di essere ritornate indietro di 50 anni e i nuovi modelli sociali non aiutano a riconquistare il dialogo e il dibattito sulla sessualità e sul reciproco rispetto. Dobbiamo estirpare la violenza che si consuma giornalmente tra le mura domestiche, nelle strade, negli ambienti di lavoro. Arrestare le volgarità, le oscenità, le esibizioni caricaturali di modelli di donne solo sesso e stupidità che escono da tanti programmi televisivi.



Dobbiamo parlare con i nostri giovani, uomini e donne. Dar loro dei modelli comportamentali sani e non aggressivi, stare più tempo con i nostri figli e parlare con loro.



Le donne si sono sempre poste come pioniere per “umanizzare” la società, a volte chinate, a volte altere, ed oggi non possiamo accettare che la nostra società, quella del 2000, faccia dei passi indietro sulle conquiste di tutto rispetto raggiunte dopo tante lotte, tanta sofferenza e ora diventate diritti imprescindibili da non lasciarsi sfuggire.



Le donne del Circolo Culturale Artemisia di Sassuolo, si uniscono all’appello lanciato dalle organizzazioni femminili e dalle forze politiche che hanno portato avanti la “Staffetta contro la violenza” partita da Niscemi, in Sicilia, lo scorso 25 novembre, per ricordare tutte le vittime delle violenze e ringraziano anche tutte le parlamentari, in particolar modo quelle modenesi, che hanno portato avanti la legge sullo stalking (persecuzione verbale, scritta e personale) e che si sono impegnate per il raggiungimento della legge e per la sua approvazione.



Abbiamo ancora tanto da fare, ma non possiamo farcela da sole. C’è bisogno di un forte impegno delle istituzioni, della scuola e degli uomini che, prima o poi, dovranno parlare tra loro, dovranno iniziare a fare autocoscienza, senza paura di essere fragili, per diventare, come noi, forti nella sofferenza e difendersi e difenderci da loro simili che ancora oggi seminano odio e dolore.



Una società nuova, senza violenza sulle donne e sui più deboli, si può fare.
L’unica vera forza è quella di camminare insieme, uomini e donne, verso la stessa meta.