Dipinti antichi, mobili dal ‘500 allo stile Decò, ceramiche e maioliche, gioielli, orologi, tappeti, antiquariato orientale, precolombiano e africano. Ma anche aceto balsamico tradizionale, tortellini e zampone serviti secondo le “direttive” di uno degli chef più importanti d’Italia. Dal 14 al 22 febbraio a Modenantiquaria si possono trovare sia i tesori del passato da tutto il mondo, che quelli dell’alta cucina, rigorosamente “made in Modena”.
A Modenantiquaria, per la prima volta, i tesori dell’antiquariato sposano l’alta cucina: è il famoso chef modenese Massimo Bottura del ristorante “Osteria Francescana” il “regista” di tutta la ristorazione interna alla fiera. Per i giorni della manifestazione il self-service, il ristorante e tutti i punti ristoro propongono piatti e prodotti di qualità tipici del territorio. I visitatori possono gustare le specialità locali: dai tortellini all’aceto balsamico tradizionale, allo zampone Modena, dalla mortadella Bologna al prosciutto di Modena, al Parmigiano Reggiano. Particolare attenzione è riservata al ristorante gastronomico “Art&Food” interno al quartiere fieristico che, sotto la direzione artistica di Massimo Bottura, ospiterà circa 60 coperti. “Art&Food” sarà teatro delle performance culinarie dello chef modenese e di altri quattro colleghi “stellati”, tutti appartenenti all’associazione “Le Soste”, che riunisce i più affermati ristoranti d’Italia. Gli chef cureranno quattro pranzi e una cena proponendo, a turno, menù d’autore. Comincerà sabato 14 febbraio proprio Massimo Bottura, in qualità di padrone di casa, mentre domenica 15 febbraio toccherà a Claudio Sadler del ristorante “Sadler” di Milano. La cena di venerdì 20 febbraio verrà preparata da Moreno Cedroni della “Madonnina del Pescatore” di Senigallia, il pranzo di sabato 21 febbraio da Gennaro Esposito della “Torre del Saracino”, di Vico Equense. L’ultimo appuntamento, domenica 22 febbraio, sarà con la cucina di Filippo Chiappini Dattilo dell’ “Antica Osteria del Teatro” di Piacenza.
Tutti gli ingredienti utilizzati dal self-service, dal ristorante e dai punti ristoro provengono da aziende dislocate sul territorio provinciale: cibi a Km 0, con un basso impatto ambientale ma un alto grado di sapore. Neppure le bevande sono lasciate al caso. Immancabili i vini locali come il lambrusco e persino le bibite in vendita sono un omaggio alla tradizione: il chinotto – bevanda del secolo passato, associata all’Italia in bianco e nero – e la gazzosa sostituiranno le consuete bevande d’oltreoceano. Questa attenzione ai minimi dettagli è opera di Massimo Bottura. Lo chef modenese con il suo ristorante “Osteria Francescana” si fregia di 2 stelle Michelin e ha recentemente conquistato il primato – condiviso con altri tre locali – di miglior ristorante d’Italia, assegnato dalla Guida de “L’Espresso”.
L’iniziativa gastronomica è resa possibile grazie alla collaborazione di numerosi partner: Consorzio del Formaggio Parmigiano-Reggiano, Consorteria dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena, Museo dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena, Consorzio del Prosciutto di Modena, Consorzio Zampone Modena Cotechino Modena, Istituto per la Valorizzazione dei Salumi Italiani, Consorzio Marchio Storico dei Lambruschi Modenesi, Ordine del Nocino Modenese, Consorzio Modena a tavola, Consorzio Mortadella Bologna, Consorzio Salumi Tipici Piacentini, “La San Nicola” con il Tortellino Tradizionale di Castelfranco Emilia, Torta Barozzi, birra Beltaine alle castagne, Riseria Corte Facchina Piccola, Distillerie Bonollo, Eataly Torino, San Pellegrino e Acqua Panna.