In occasione delle celebrazioni nazionali per il Giorno del Ricordo, evento istituzionale per commemorare le vittime delle Foibe, sono state organizzate, proseguendo la tradizione degli scorsi anni, due importanti iniziative promosse dall’Assessorato alla Cultura, in collaborazione con Istoreco. L’assessore Catellani dichiara: “Devo ringraziare il Consigliere Marco Eboli per aver collaborato all’organizzazione dell’evento, individuando l’apparato iconografico da mettere in mostra”.
Venerdì 6 febbraio, alle ore 18, nelle sale espositive del Polo Archivistico all’interno dei Chiostri di San Domenico (Via Dante Alighieri 11) inaugura la mostra documentaria Foibe ed Esodo. Il ricordo di una tragedia delle Genti del confine orientale e degli italiani tutti in collaborazione con il Comune di Trieste – Area Cultura e con la Lega Nazionale Trieste. La mostra documenta le diverse fasi delle tragiche vicende del popolo istriano, fiumano e dalmata che fu trucidato o costretto all’esilio.
Il percorso espositivo tocca i diversi aspetti della vicenda. Le due grandi aree tematiche sono una dedicata alle Foibe ed una all’Esodo. Foiba deriva dal latino “fovea”, cioè fossa. Le foibe sono voragini rocciose, a forma di imbuto rovesciato, create dall’erosione di corsi d’acqua che possono raggiungere i duecento metri di profondità Questi baratri vennero usati per l’occultamento dei cadaveri. La mostra resta aperta dal 7 al 22 febbraio ed osserva il seguente orario: da martedì a domenica dalle10 alle 13 e dalle 15 alle 18, chiuso il lunedì.
Mercoledì 11 febbraio, alle ore 17.30, presso la Mediateca dell’Università di Modena e Reggio Emilia (Viale allegri 9) viene presentato il volume “Naufraghi della Pace. Il 1945, i profughi e le memorie divise d’Europa – Donzelli Editore” a cura di G. Crainz, R. Pupo, S. Salvatici. Questo studio illumina alcuni squarci delle pagine più rimosse della storia europea: le principali vicende di espulsione, fuga o esodo, in cui drammi personali e collettivi si intrecciano, evocando le ferite di memoria che quei traumi hanno lasciato. Ne discutono Mila Orlic dell’INSMLI – Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia, Marta Verginella docente di Storia del XIX secolo e Teoria della Storia presso l’ Università di Lubiana e Marzia Maccaferri dell’Archivio O. Piacentini di Reggio Emilia.
Gli eventi vogliono offrire al grande pubblico un’opportunità importante per affrontare il delicato tema del Ricordo. L’obiettivo è la prosecuzione del racconto dell’infoibamento e dell’esodo forzato. Una riflessione sul dramma che ha coinvolto la popolazione del confine orientale italiano dopo la seconda guerra mondiale, nel solco di un impegno civile che dal 2004, anno in cui fu approvata dal Parlamento la legge 92/2004 sulla commemorazione del “Giorno del Ricordo”, ha avviato un processo di recupero della memoria collettiva. Perché, come spiega il noto scrittore Claudio Magris, “ricordare le vittime è un modo forte di render loro giustizia contro la violenza dell’oblio che, come una violenza ulteriore oltre a quella da loro subita, tende a cancellarle dal mondo, a colpirle due volte”.
Tutte le iniziative sono ad ingresso libero.