Ormai non sono più consigliere comunale eppure vengo chiamato in causa sui temi che dividono e che colpiscono la sensibilità delle persone. Perchè questi temi colpiscono tanto? Perchè le risposte che vengono date dalla politica non corrispondono a quanto la gente sente, vive, contraddicono con la loro esperienza.
Una appartenenza, un amicizia per qualcosa, non è un fazzoletto da tirare fuori quando serve e riporre quando si devono fare “altre” cose, che
evidentemente sono “più importanti”.
Per questo non ha senso continuare a scandalizzarsi per deliberati come quello sul beato Rolando Rivi come figli di divisioni ideologiche.
Quella è solo l’apparenza. Il tema reale è la rappresentanza e il coraggio connesso con la responsabilità della rappresentanza.
Le risposte che io ho messo a punto per me stesso partono da alcune domande.
Cosa è successo in regione sull’aborto?
Cosa è successo a Sassuolo e in altri consigli comunali sullo stesso tema?
Cosa è successo a Carpi per il vescovo Maggiolini?
Perchè i nostri non hanno
“preteso” il loro spazio?
Cosa è successo a Sassuolo per la bacheca di San Giorgio?
Dove era e dove è la testimonianza dei nostri?
Non è solo di Rivi che si parla ma di una testimonianza reale, di una rappresentanza reale e non solo fittizia, attriubuita dai fatti e non da
parole a cui ormai si fa fatica a credere oltre.
Questo è il motivo per cui sono così dispiaciuto che su una figura luminosa come quella di Rolando Rivi le cose in consiglio siano andate in quel modo.
E’ questa distanza della politica dalla realtà che mi ha convinto a fare un passo indietro, con la consapevolezza che consegno al coraggio e alla
responsabilità di altri, in primis il Sindaco e il mio amico Fabrizio Tincani, la difesa di una prersenza.
Me ne sono andato perchè questa non è più politica come ci diciamo che deve essere negli oratori.
Ma è qualcosa di altro.
Corrado Scalabrini