A distanza di 90 anni dall’appello di Don Luigi Sturzo, fondatore del Partito Popolare Italiano, sorge spontanea una domanda: a Sassuolo dove sono finiti gli uomini liberi e forti?
Me lo chiedo dopo l’ultima seduta del nostro Civico Consesso dove, per l’ennesima volta, non è stato possibile tributare – con la semplice intitolazione di un via – il martirio del giovane seminarista Rolando Rivi. Decisamente si poteva fare di più rispetto allo spettacolo poco edificante che è andato in scena ieri sera nel nostro Consiglio Comunale: purtroppo, come in altre occasioni, hanno prevalso le ideologie fortemente laiciste, le assenze (più o meno giustificate) e le titubanze di chi deve soppesare le proprie parole, arrivando anche a sacrificare i propri principi, nell’interesse del nuovo soggetto politico: il Partito Democratico.
A questo punto, anche alla luce dell’uscita di scena di Corrado Scalabrini, con il quale ho condiviso l’esperienza del Partito Popolare, mi chiedo: c’è ancora spazio a Sassuolo per un’iniziativa politica di ispirazione popolare?
Secondo me si. Oggi più che mai è necessario ripartire dal manifesto del 18 gennaio 1919 con il quale iniziò la grande esperienza politica dei cattolici.
Fabrizio Tincani
Consigliere Comunale – Uniti per Sassuolo
Ultimo Segretario del Partito Popolare Italiano a Sassuolo