Al Teatro Astoria, realizzato da Tir Danza in collaborazione con l’Assessorato alle Politiche Culturali del Comune di Fiorano, venerdì 6 febbraio, alle ore 21, prosegue la rassegna di prosa dialettale “Comediant a Fiuran” con “Quànd al còs i àn d’andér a la strapì”, una commedia in due atti scritta e diretta da Annio Govoni, presentata dalla Compagnia Filodrammatica Culturale Pievese, per la regia di Silvano Morini.
E’ interpretata da: Gabriele Taddia, Mirna Parmeggiani, Clelia Guizzardi, Valter Ottani, Lina Cavicchi, Giulia Guizzardi, Raffaello Regoli, Renza Ferranti, Valerio Busi, Davide Campanini, Massimo Petroncini, Cristina Taddia. Scenografia di Gabriella Govoni; acconciature di Marisa Malagoli. Lucio Russo è il tecnico audio, Valerio Busi il direttore di palcoscenico, Luciano Sivieri, Manrico Mantovani e Sergio Taddia gli operatori di scena.
Nella commedia di Govoni, dice il dottor Pagani: “Per una bugia non è mai morto nessuno”. Ma molto spesso le bugie sono come le ciliegie, in quanto l’una tira l’altra. Ed è proprio in un crescendo incontrollabile di menzogne che si sviluppa la vicenda a cui state per assistere. Il dr Ernesto Pagani, nella sala riunioni dell’Ospedale SS. Addolorata di Cento, sta rileggendo la relazione che presenterà nel corso della prestigiosa Convention Internazionale della Sanità e che dovrebbe costituire l’occasione per la sua nomina a primario, quando gli si presenta innanzi improvvisamente una sua vecchia fiamma, la deliziosa sig.na Tiziana, la cui figlia Grazia, una hippy scatenata, sembra avere dei problemi con la giustizia.
A questo punto personificazioni improvvisate e ruoli inventati si scontrano e si intersecano tra di loro, generando situazioni estremamente fantasiose per una commedia freneticamente divertente. E ne viene coinvolto tutto il personale ospedaliero, dal burbero professor De Bernardi alla caposala, l’intransigente Suor Lucia, dalla svagata dottoressa Armorino all’ingenuo dottor Molinari, con relativa madre, la simpatica signora Antonietta; dal pragmatico infermiere Amedeo allo strambo Lazzaro, un paziente “sui generis”.
Infine, fondamentali ed indispensabili caratterizzano e completano il cast l’elegante signora Esther, moglie del dottor Pagani e l’arcigno maresciallo Demetrio Stanghelloni.
La rassegna prosegue venerdì 27 febbraio con “L’amor dal prossim” della Compagnia La Maschera; venerdì 13 marzo con “La convalesceinza” della Compagnia La Quérza ed Ganazè. Info: Tir Danza.