Il consiglio comunale di ieri sera, 3 febbraio 2009, ha svolto diverse interrogazioni e chiuso con la discussione di un ordine del giorno.
Al primo punto il consigliere del Gruppo Misto Mario Cardone ha interpellato la giunta sulla funzionalità dell’Ufficio stampa comunale. L’interrogazione, ha spiegato Cardone, è stata presentata dopo il rilievo di alcuni ritardi nella messa on line della rassegna stampa sul sito internet comunale. Ma è più in generale sulla funzionalità del servizio, di cui lamento anche parzialità nei resoconti consiliari, dove il maggior spazio viene dato al sindaco e agli assessori rispetto ai consiglieri. Al tempo del ritardo nella messa in linea della rassegna stampa mi furono accampate motivazioni di tipo tecnico. Ma ho anche chiesto altri interventi informativi, come la comunicazione di tutti gli ordini del giorno presentati in occasione del consiglio dedicato a Iris, quando è stato invece diffuso solo il documento approvato. Inoltre lamento alcuni inspiegabili silenzi della giunta, come nel caso della Fondazione San Carlo e del Festival della filosofia, per cui mi sarei aspettato un intervento a beneficio dei mezzi informativi. Dal punto di vista formale chiedo poi di conoscere il numero di addetti, gli assunti, eventuali stabilizzazioni e i costi.
In assenza del sindaco Pattuzzi, trattenuto da un impegno, ha risposto l’assessore ai lavori pubblici Sandro Morini. La rassegna stampa viene quotidianamente inserita nel sito comunale, ha spiegato, come servizio aggiuntivo e volontario a beneficio dell’informazione e trasparenza nei confronti dei cittadini. Per i consiglieri comunali c’è la possibilità di accedere direttamente al servizio che elabora la rassegna, Pressline, digitando nome e password. Il servizio di inserimento on line avviene automaticamente, ma capitano in alcuni casi disfunzioni tecniche che richiedono l’inserimento manuale, che ovviamente comporta tempo di reazione e elaborazione. Il resoconto del consiglio comunale è a sua volta un altro servizio fornito per garanzia di trasparenza e viene elaborato in forma giornalistica, a beneficio delle testate informative che richiedono estrema sintesi. E’ chiaro che questo non rende a volte completamente il significato di interventi consiliari anche molto complessi, ma è facoltà del consigliere comunale interessato integrare questo resoconto, facendo conoscere alla stampa e ai mezzi informativi ulteriori passaggi che ritiene importanti, inviandoli direttamente o servendosi dello stesso ufficio stampa per la diffusione.
I costi: il periodico comunale costa 20mila e 800 euro, costo dimezzato dal 2004 a oggi grazie all’inserimento della pubblicità, che consente comunque di garantire una pubblicazione importante, 38 pagine a colori per 10 numeri l’anno. Dell’Ufficio stampa fanno parte tre giornalisti, uno iscritto all’albo dei professionisti, due all’elenco pubblicisti. C’è un assunto con procedura di stabilizzazione, come consentito dalla Finanziaria e dal piano occupazionale del Comune a copertura di un posto di Istruttore direttivo giornalista. C’è poi un collaboratore coordinato continuativo con ruolo di portavoce del sindaco e ufficio stampa, un collaboratore coordinato continuativo per gestione del sito internet e ufficio stampa, entrambi previsti dalla programmazione comunale 2008/2010.
Il costo complessivo dei professionisti impiegati dall’ufficio stampa è di 105mila euro l’anno. Come dimensionamento dell’organico siamo in linea con quanto accade negli altri Comuni della provincia.
Il consigliere Cardone si è dichiarato parzialmente soddisfatto della risposta, lamentando comunque la parzialità dei resoconti e sottolineando come la stabilizzazione debba avvenire attraverso procedura concorsuale, di cui ha chiesto di conoscere l’eventuale esistenza.
Al secondo punto il consigliere Luca Caselli di An Pdl, ha interrogato la giunta a proposito delle fuoriuscite di olio esausto rilevate nel piazzale retrostante il palazzo di via Circonvallazione 189. Il caso, che comporta un certo grado di rischio ambientale, è stato segnalato dai cittadini, ha spiegato Caselli, e l’olio esausto è ancora presente. Si chiede perciò come intenda procedere la giunta. Caselli ha anche chiesto se questo particolare caso con i rischi che comporta non consenta al Comune procedure più rapide per l’abbattimento con caratteri di urgenza o di salvaguardia ambientale, evitando magari il pagamento dell’immobile a prezzi di mercato come invece pare necessario secondo il programma attuale.
Ha risposto l’assessore all’ambiente Giuseppe Megale: i fatti, ha detto, hanno superato l’interrogazione (presentata il 2 dicembre) perché nel frattempo lo stabile è stato sgomberato per assenza dei requisiti minimi di igiene e sicurezza. L’olio esausto è ancora presente nell’area, come ha giustamente fatto presente Caselli, e il Comune ha incaricato Hera di provvedere alla sua bonifica.
Luca Caselli si è dichiarato soddisfatto in relazione alla notizia della bonifica, riservandosi di verificarne l’esecuzione da parte di Hera.
Al terzo punto Angioletto Usai, dei Comunisti italiani, ha chiesto diversi dati sulle case popolari a Sassuolo, per conoscere, ha spiegato, la situazione complessiva di un servizio che ha registrato diverse lamentele da parte dei cittadini inquilini. Ha chiesto quindi il numero di case popolari e di alloggi, anche all’interno di palazzi privati, le dimensioni, il numero di abitanti, le competenze per servizi e manutenzione, gli incassi complessivi, le responsabilità per eventuali disservizi, la proprietà delle reti e la responsabilità della manutenzione di queste. In particolare, ha spiegato Usai, si verificano casi di perdite delle tubature con addebito all’inquilino di cifre per utenze in realtà non godute, E’ importante stabilire la proprietà della rete fino al contatore e oltre, fino all’allacciamento, per capire a carico di chi sono in realtà i costi aggiuntivi dovuti a queste perdite.
Ha risposto l’assessore alle politiche sociali Susanna Bonettini. La responsabilità delle case di edilizia residenziale pubblica è a carico del Comune di Sassuolo e di Acer. Il Comune ha un addetto a seguire le problematiche relative alle case popolari, al quale da alcuni mesi è stato affiancato anche un funzionario Acer per migliorare il livello di controllo e passaggio delle informazioni. Ci sono 16 stabili interamente adibiti a case popolari, 26 lo sono parzialmente, per un totale di 544 alloggi. Le categorie dimensionali sono tre: miniappartamenti, sotto 50 metri quadrati, in numero di 96; alloggi medi, fra 50 e 90 metri, che sono 381; alloggi grandi, oltre 90 metri, che sono 67. Vengono assegnati secondo la dimensione del nucleo famigliare.
Attualmente 17 alloggi sono vuoti: due sono a disposizione per cambio alloggio (servono al passaggio del nucleo famigliare in una casa più idonea alla composizione, nel caso sia mutata, ingrandendosi o riducendosi); 2 sono soggetti a manutenzione straordinaria dello stabile, altri 2 sono occupati da arredi di inquilini morosi, in custodia temporanea, ancora 2 sono vuoti per grave situazione condominiale, 9 sono soggetti a manutenzione. In più ci sono una trentina di alloggi che rientrano nel piano delle alienazioni del Comune. A incassare le cifre pagate per l’affitto è Acer, che riceve complessivamente 80mila euro circa al mese. Per convenzione ad Acer vengono versati 26mila euro per la gestione degli appartamenti, 12mila euro mensili per la manutenzione ordinaria (direttamente di competenza Acer), i restanti 41mila circa per manutenzione straordinaria, che avviene su disposizione diretta del Comune. Le spese vengono disposte dal regolamento, in forma molto simile a quanto avviene nei condomini comuni, a carico del proprietario gli interventi strutturali, a carico dell’inquilino quelli relativi al degrado domestico comune. L’assessore Bonettini si è riservata invece ulteriori verifiche a proposito della proprietà delle re ti e della competenza al pagamento di eventuali perdite e disfunzioni per le utenze.
Angioletto Usai si è dichiarato soddisfatto, ha specificato che la precisione richiesta non vuole mettere in difficoltà la giunta ma dirimere una questione che ha registrato diverse lamentele fra gli occupanti delle case popolari e si è riservato di attendere la risposta mancante.
Al punto successivo Gian Francesco Menani della Lega Nord ha interrogato la giunta a proposito di frequenti furti nelle abitazioni ma in particolare nelle aziende. Eventi, ha spiegato Menani portando a conoscenza un caso recente in particolare, che possono portare alla chiusura delle attività, se ripetuti e specialmente in momenti critici come quello attuale. Rilevo molte lamentele per furti di questo tipo e un incremento negli ultimi tempi. Chiedo se l’amministrazione è a conoscenza del problema, se è in essere un’assicurazione di tipo comunale per chi viene colpito da questi eventi e se si prevedono, come da me richiesto in precedenza, variazioni al bilancio con stanziamenti ulteriori sul tema sicurezza.
Ha risposto l’assessore ai lavori pubblici Sandro Morini, sottolineando per prima cosa che la sicurezza compete al sindaco per i suoi poteri locali ma soprattutto alle forze dell’ordine e allo stato. Sottolineature che a parere di Morini mancano nell’interrogazione di Menani e che rendono interpretabile il problema in modo errato. Morini ha anche portato un dato ufficioso dell’Arma dei Carabinieri, che evidenzia un calo dei reati di furto nel 2008, in abitazioni e aziende, pari al 20%. Per quanto riguarda la copertura assicurativa per i cittadini colpiti da furto, in passato il Comune, ha spiegato Morini, ha stipulato questo tipo di polizza, con effetti non molto rilevanti, al punto che è stata poi sospesa visto il costo molto più alto del beneficio ricevuto. Morini ha anche sottolineato come il sindaco abbia una forte e riconosciuta attenzione sul tema dell’ordine pubblico e come sia anche presente al tavolo permanente provinciale sulla sicurezza. Per quello che è nelle sue competenze, ha spiegato Morini, è sicuramente molto impegnato su questo fronte.
Menani si è dichiarato insoddisfatto, sostenendo che la sicurezza dei cittadini è a carico del sindaco, che deve attivare tutti gli strumenti di sua competenza, mentre il consigliere ritiene che non sia così. Non credo, ha aggiunto, che i reati di furto a Sassuolo siano in calo. Quelli poco rilevanti anzi, non vengono denunciati per rassegnazione. Credo che altri Comuni vicini abbiano piani per la sicurezza migliori del nostro.
Al punto successivo il consigliere Mario Cardone del Gruppo Misto ha interrogato la giunta a proposito del protocollo anti-crisi in fase di elaborazione. Era previsto, ha detto, e si è verificato che la crisi non ha risparmiato i sassolesi. Chiedo perciò di essere messo a parte del protocollo di intesa che il Comune ha concordato con gli enti del territorio e sottolineo che il documento dovrebbe essere noto al consiglio comunale. Chiedo di sapere se sono previsti programmi specifici e concreti per lavoratori licenziati, precari o cassintegrati; se si pensa a distribuzione di pasti, apertura di mense, assistenza a domicilio e fornitura di buoni pasto; se è stata presa in considerazione la proposta di re-impostare l’istituto dei lavori socialmente utili coinvolgendo piccoli artigiani e lavoratori che hanno chiuso o perso il posto e se a questo scopo è stata coinvolta la Sassuolo gestioni patrimoniali che si occupa dei lavori pubblici. Inoltre fisso come data ultima il 28 febbraio perché il consiglio sia informato e perché si possano eventualmente apportare variazioni di bilancio a scopo anti-crisi.
Ha risposto il vicesindaco e assessore alle politiche sociali Susanna Bonettini. Il protocollo, ha detto, lo abbiamo siglato durante le presentazioni di bilancio preventivo di dicembre, in accordo con le associazioni. C’è un percorso in atto di fronte a questa crisi, che vuole portare a un’ampia condivisione di linee guida per interventi straordinari. Ci muoviamo su due linee: emergenze immediate e interventi più strutturati, specialmente a beneficio delle imprese. In ogni caso stiamo lavorando perché anche questo sia comune a tutto il comprensorio, come accade per altri provvedimenti di riferimento distrettuale. Susanna Bonettini ha poi illustrato i provvedimenti valutati finora.
Per prima cosa ci siamo attivati per una nuova misurazione dell’Isee, l’unico indicatore economico attualmente certo e standard sulla situazione delle famiglie. I Caf in convenzione col Comune saranno disponibili all’attualizzazione dell’Isee, in caso di eventi negativi che cambino la condizione lavorativa ed economica delle persone. Ci sono provvedimenti riguardanti i servizi a domanda individuale: è prevista la riduzione di tariffe per il servizio mensa scolastica, servizi per la prima infanzia, strutture protette per anziani. Per garantire il diritto allo studio sono previsti buoni per l’acquisto dei libri scolastici. E’ stato deciso un incremento del contributo affitti per la quota comunale, a integrazione della riduzione operata a livello nazionale. Allo stesso tempo è stato previsto sostegno per chi deve pagare le rate del mutuo.
Sono stati aumentati i fondi per la riduzione della tariffa sui rifiuti, è stata attivata una convenzione coi Caf anche per arrivare alla richiesta di riduzione, prevista, per le bollette della luce. Per quanto riguarda i pasti a domicilio, è un intervento già esistente rivolto agli anziani. Per le fasce più povere si pensa alla consegna di viveri, ma si sta lavorando per coordinarsi con le Caritas del territorio, anche per evitare fenomeni di sfruttamento di questa situazione. Funziona già invece un servizio della Croce Rossa che riceve dagli ipermercati prodotti non più adatti alla vendita ma di buona qualità che vengono redistribuiti. Per quanto riguarda l’intervento sui lavori socialmente utili, è al vaglio della giunta, ma risulta giuridicamente molto complesso. Si pensa invece di attivare persone in appoggio alle associazioni di volontariato, specie nella manutenzione dei parchi, prevedendo poi adeguati rimborsi spese. Ancora per il lavoro si pensa di estendere il progetto Epochè, in origine dedicato al disagio lavorativo soprattutto dei precari e degli atipici, anche ai casi di licenziamento e cassa integrazione. Verrà abbassato anche il livello dell’Isee che dà diritto di accedere ai servizi dell’agenzia casa.
Si tratta, ha precisato Susanna Bonettini, di linee guida non definitive, che appena saranno completate verranno portate all’attenzione del consiglio e al contributo di idee di chi vorrà aggiungerne.
Mario Cardone si è dichiarato soddisfatto della risposta, prendendo atto dell’impegno sul tema e anche alla comunicazione al consiglio comunale.
Una successiva interrogazione, di Gian Francesco Menani della Lega Nord, riguardava il funzionamento della nuova sede, primo stralcio, del liceo Formiggini, attivata in gennaio e che nei primi giorni di lezioni ha denotato problemi per il funzionamento del riscaldamento, confermati dagli studenti. Inoltre si sono verificati disservizi sulle linee telefoniche ed è stata rilevata l’inadeguata realizzazione di un bagno per studenti disabili gravi, che hanno difficoltà nell’accesso. Menani ha chiesto se il Comune fosse a conoscenza dei disservizi, se abbia concesso l’agibilità alla struttura, se siano accertate responsabilità di Provincia, Comune, dirigente scolastico, se i disservizi siano stati segnalati alla Provincia, competente per la scuola e quali siano i tempi per rimediare. Inoltre ha chiesto se siano previsti interventi anche a beneficio della mobilità che si è fatta difficoltosa con lì’apertura della terza scuola in questa zona, con code lunghe nelle ore di punta.
Ha risposto l’assessore ai lavori pubblici Sandro Morini, evidenziando come il problema relativo al riscaldamento sia dovuto soltanto a un malinteso fra la scuola e chi si occupa del funzionamento dell’impianto a pavimento, la cui temperatura non è stata alzata in tempi utili per l’inizio delle lezioni. Il problema si è quindi risolto in pochi giorni, con l’entrata a regime dell’impianto. C’è effettivamente un bagno per disabili realizzato in modo inadeguato, sul quale la Provincia, competente per la scuola, dovrà intervenire.
Per quanto riguarda la viabilità è stato riorganizzato il servizio di trasporto pubblico, con più mezzi che hanno un po’ migliorato la situazione. Inoltre si lavora a modifiche viarie all’interno dell’area che ospita le tre scuole e anche a una modifica delle corsie in accesso e in uscita da via Nievo sulla rotatoria. Morini si è però detto orgoglioso della rapidità con cui la nuova scuola è stata realizzata, a soluzione dell’emergenza che il liceo viveva nel 2004.
Ha anche sottolineato come la preoccupazione dovrebbe andare soprattutto ai successivi stralci di costruzione: finanziato il secondo, resta però il terzo ancora al vaglio dello stato e attualmente senza copertura economica.
Gian Francesco Menani si è dichiarato insoddisfatto della risposta, evidenziando come quelle che vengono indicate come piccole cose, siano in realtà segni dell’incuria generale con cui le opere vengono trattate.
Alla successiva interrogazione Luca Caselli di An Pdl ha interrogato nuovamente l’assessore Morini a proposito dei lavori di rifacimento della pista ciclabile di via Mazzini. Secondo Caselli si tratta di un intervento non necessario che sta procurando notevole disagio sia ai negozianti di questa zona che ai genitori dei ragazzi delle scuole medie, che senza sufficiente preavviso si sono ritrovati con carreggiata ristretta e eliminazione di spazi di parcheggio. Caselli ha chiesto il perché di questi lavori non essenziali e perché non è stato avvisato in modo preventivo chi rischiava di essere coinvolto dall’intervento.
La risposta dell’assessore Morini: l’opera rientra, ha detto, in un più complesso progetto di creazione di un anello privo di barriere architettoniche, a beneficio della popolazione disabile o con difficoltà di movimento, che va a toccare tutte le sedi importanti della città. In questo percorso c’era un alto dislivello che comportava evidente disagio: si è deciso di rimuovere il problema e provvedere anche al completamento della pista ciclabile. L’opera è stata svolta nei tempi stabiliti e con disagi ridotti al minimo. L’informazione è stata data negli incontri di quartiere e nella presentazione del progetto per la piazza delle scuole Pascoli, che è costeggiata dalla stessa pista ciclabile.
Luca Caselli si è dichiarato insoddisfatto della risposta, chiedendo di fornire in futuro spiegazioni più chiare e diffuse dell’eventuale disagio che gli interventi comporteranno. Ha anche rilevato la troppa frequenza con cui certe opere vengono rifatte, segno di cattiva programmazione precedente.
Di seguito il consigliere Gabriele Giovanardi del Gruppo Misto ha interrogato ancora una volta l’assessore Morini a proposito della mancata concessione del passaggio in via Cavallotti per i residenti del complesso Il Fontanazzo. Giovanardi ha ricordato come nella prima fase ci fosse un accordo con l’amministrazione del residenziale, che prevedeva il diritto di passare in via Cavallotti per accedere alle abitazioni, come accade per gli altri residenti della via. Dal 2001 il permesso è stato revocato dalla giunta, con un disagio per i residenti che sono costretti a un tortuoso percorso lungo via Marini o attraverso il parcheggio interrato di Sassuolo 2 (che comporta ulteriori problemi, per la chiusura alle 22 e per l’insicurezza delle ore notturne). Giovanardi ha sottolineato come questo impedimento sia stato causa di alcuni incidenti non gravi e di elevazione di molte contravvenzioni nei confronti di abitanti che hanno comunque percorso via Cavallotti. Ha anche evidenziato come esista una petizione presentata, i cui firmatari non sarebbero mai stati ricevuti dall’amministrazione.
L’assessore Morini ha in primo luogo smentito questo punto, ricordando di aver incontrato i firmatari tre volte. Originariamente, ha ricordato Morini, era in programma secondo convenzione con il Fontanazzo la realizzazione di una contro strada per l’accesso dei residenti. In seguito però si è deciso per la massima funzionalità di questo tratto di strada, lasciando libero spazio all’uscita dei mezzi, soprattutto del mercato, da via Cavallotti e lasciando ai residenti del Fontanazzo la facoltà di accedere da via Marini e attraverso piazzetta Rubbiani. Si tratta di una viabilità già complessa, che non si è voluta caricare ulteriormente di difficoltà, evitando inoltre impropri attraversamenti del centro storico. Non sono state elevate tante multe come si sostiene, ma otto nell’intero 2008.
Non soddisfatto della risposta il consigliere Giovanardi, che ha rinnovato la richiesta perché a questi residenti siano dati gli stessi diritti concessi agli altri abitanti di via Cavallotti.
Di seguito il presidente del consiglio comunale Patrizia Barbolini ha dato comunicazione delle dimissioni del consigliere di Democrazia è libertà La Margherita Corrado Scalabrini, leggendo una breve lettera in cui il consigliere ha augurato buon lavoro ai colleghi e a tutti gli uffici comunali. La lettera è stata protocollata la mattina del 4 febbraio e nella prossima seduta si procederà alla surroga del consigliere comunale.
Al punto successivo l’assessore ai lavori pubblici Sandro Morini ha illustrato il provvedimento con cui il Comune decide l’accorpamento al demanio stradale di un tratto già da tempo mantenuto dal Comune ma mai preso in carico, foglio 21, mappale 78, nella zona di largo Collodi.
Critico sul provvedimento il consigliere Menani della Lega Nord, il quale ha ribadito, come già espresso in commissione, che il documento riserva troppi poteri al dirigente comunale a cui è assegnato il compito di definire la pratica.
Il segretario comunale Sapienza ha brevemente preso la parola per specificare che l’atto va considerato legittimo e che la competenza assegnata al dirigente in nessun modo avrà facoltà di modificare il volere del consiglio comunale.
Luca Caselli di An ha ulteriormente specificato che il punto di contestazione riguarda l’aspetto politico e in particolare l’assegnazione al dirigente di poteri non necessari. Un eccesso, ha spiegato, che porta a non votare un provvedimento che poteva facilmente passare all’unanimità.
Anche Paolo Vincenzi di Forza Italia Pdl ha ribadito che gli accertamenti e le variazioni di cui viene data competenza al dirigente dovrebbero in realtà essere elaborate prima di arrivare all’atto finale e ha quindi contestato la necessità di prevedere tali competenze.
Di seguito il provvedimento è stato messo ai voti, registrando i sì di Pd, Partito comunista dei lavoratori, Comunisti Italiani, Sentimenti e Caserta del Gruppo Misto, Tincani di Uniti per Sassuolo La Margherita. Contrari Giovanardi del Gruppo Misto, Popolari liberali, Forza Italia Pdl, An Pdl, Lega.
L’ultimo punto trattato era un ordine del giorno proposto dal consigliere Gabriele Giovanardi del Gruppo Misto per l’intitolazione di una via o piazza comunale al giovane seminarista Rolando Rivi, ucciso il 13 aprile del 1945 alle Piane di Monchio. Giovanardi ha dato lettura del suo ordine del giorno, nel quale si ricorda la vicenda del giovane seminarista che al ritorno dalla messa il 10 aprile del 1945 fu preso, scrive Giovanardi dai Partigiani comunisti del Gap, che lo accusarono pretestuosamente di essere una spia nazifascista. Fu ucciso tre giorni dopo, in seguito a violenze e torture, a soli 14 anni.
Giovanardi ha presentato nuovamente l’ordine del giorno dopo una prima volta di alcuni anni fa. Ha sottolineato che gli autori del gesto sono stati condannati in via definitiva a 23 anni di carcere. Ha anche ricordato che l’arcivescovo di Modena Benito Cocchi è andato nei luoghi del martirio a dare la sua benedizione e che a Rolando Rivi vengono attribuiti alcuni eventi miracolosi che hanno portato al suo processo di beatificazione, ormai quasi concluso.
Raffaele Lettieri del Pd ha preso la parola per evidenziare come la volontà di attribuire un ruolo e un’appartenenza politica ben precisi agli autori di questo omicidio, rischia di recare disonore immotivato al corpo partigiano, che pur con le sue pecche ha significato molto nella conquista della democrazia in Italia. Ha quindi manifestato l’intenzione sua e del gruppo di non votare a favore dell’ordine del giorno per questo motivo.
Luca Caselli di An Pdl ha ricordato come di Rolando Rivi si sia discusso in consiglio comunale più volte, scontrandosi sempre sul fatto politico, una ferita che resta aperta e che evidentemente è segno di una democrazia ancora immatura. Vi chiedo per una volta, ha detto, di eliminare lì’aspetto politico e di considerare Rivi soltanto un ragazzino assassinato barbaramente. Altrimenti sia l’ultima volta che il tema viene portato in consiglio, dove la memoria del seminarista viene ogni volta offesa da una discussione politica.
Fabrizio Tincani della Margherita Uniti per Sassuolo ha sottolineato come ci sia bisogno di un voto concorde che rassereni gli animi su questa pagina triste di storia. E come le difficoltà principali in questi frangenti derivino soprattutto dal ricordo di una figura come quella di un seminarista. Inoltre ha sottolineato un problema sull’intitolazione delle strade, che ricorre per molti personaggi a Sassuolo.
Giacomo Gullo del Pd ha ribadito come non si debba fare riferimento alla lotta di liberazione nel caso di Rolando Rivi, ma parlare di comuni delinquenti. Gli stessi partigiani, ha ricordato, hanno disconosciuto gli autori di quel gesto. E’ un episodio di efferatezza e delinquenza non ideologico e come tale dovrebbe essere presentato.
Fulvio Bonvicini del Pd invece ha sottolineato il problema della toponomastica cittadina, della continua richiesta di intitolazioni diverse. Ha ricordato come negli anni scorsi sia scomparsa una via intitolata a una figura importante come Guido Rossa e posto in questo senso un punto fermo, il ripristino di questa intitolazione prima di approvarne qualunque altra.
Maria Cristina Vandelli del Pd ha sottolineato di non voler immaginare una contrapposizione ideologica su una vicenda così triste, che non conoscevo, ha detto, ma che ho appreso leggendo libri ad essa dedicati trovandomi fortemente coinvolta.
Prima di altri interventi i consiglieri Bizzarri e Vecchi del Pd hanno annunciato la loro non partecipazione al voto dell’ordine del giorno, pur restando in aula.
Patrizia Barbolini ha a sua volta preso la parola in qualità di consigliere comunale per rimarcare un’imprecisione nell’ordine del giorno di Giovanardi. Gli autori di questo delitto, ha spiegato, si fingevano partigiani per effettuare scorribande e razzie criminali, non avevano nulla a che vedere con la resistenza, come è stato stabilito. L’evento è stato subito collocato nel banditismo semplice e la stessa famiglia di Rolando Rivi non ha mai rivendicato nulla, continuando a collocarsi dichiaratamente nelle componenti antifasciste.
Gabriele Giovanardi, pur scusandosi per aver eventualmente urtato la sensibilità di qualcuno, e dichiarando di non avere nulla contro i partigiani e la resistenza, ha comunque ribadito di voler specificare le responsabilità all’interno del suo ordine del giorno. Non viene votato, ha detto, per una questione puramente ideologica e per antichi legami di stampo comunista. Ritengo che l’appartenenza dei banditi ai Gap sia doverosamente specificata.
Anche Bonvicini ha annunciato la sua permanenza in aula senza partecipazione al voto.
Claudia Severi di Forza Italia Pdl si è detta allibita dalla situazione. Il consiglio, ha esortato, riconosca il martirio di un innocente barbaramente ucciso e lasci perdere il contorno fatto di sceneggiate ideologiche per sottrarsi a questo tema. E’ una mancanza di rispetto verso un innocente.
Si è quindi passati, verificata la sussistenza del numero legale in aula, al voto.
Hanno votato a favore dell’ordine del giorno di Giovanardi per l’intitolazione di una via a Rolando Rivi Tincani di Uniti per Sassuolo La Margherita, Maria Cristina Vandelli del Pd, Giovanardi del Gruppo Misto, Severi e Liberi di Forza Italia Pdl, Caselli e Santomauro di An Pdl.
Nessun contrario. Si sono astenuti Lettieri, Gullo, Barone, Lodesani, Sibani, Barbolini del Pd, Sentimenti del Gruppo Misto. Non hanno partecipato restando comunque in aula al voto Bizzarrri, Vecchi e Bonvicini del Pd.
L’ordine del giorno non è stato approvato.