“È senza dubbio un esempio riuscito, eclatante e originale, di marketing territoriale. Il Festival della Filosofia, evento che ha saputo portare nelle piazze, senza mai banalizzarli, temi spesso riservati alle aule frequentate dagli studiosi, in pochi anni ha proiettato in una dimensione internazionale Modena. Un’iniziativa che ha saputo unire grande rigore scientifico e qualità, alla capacità di coinvolgere un elevato numero di persone, eterogenee per età e cultura, dando al territorio una dimensione ed una vitalità che non può essere paragonata a nessun altro evento. Una straordinarietà sottolineata anche dal carattere atipico del Festival, rispetto ad un territorio che esprime di norma eccellenze in ambiti molto diversi, a partire dalla sua vocazione imprenditoriale”.
“Un evento quindi che è diventato patrimonio della città, come lo è ad esempio per Mantova il festival della letteratura, e che proprio per questa ragione va difeso e mantenuto, perché il suo eventuale ridimensionamento andrebbe a scapito dell’intera collettività e renderebbe più poveri tutti. Naturalmente Confesercenti Modena non intende entrare nelle valutazioni che stanno emergendo in questi giorni, l’Associazione però, esprime grande preoccupazione rispetto alle prospettive future di un’iniziativa strategica per la promozione intelligente del nostro territorio e che ha una ricaduta positiva sull’intera comunità”.
“Difficile non rimanere piacevolmente impressionati da centri storici invasi da giovani e meno giovani che restituiscono ad una dimensione più a misura d’uomo i centri urbani e che permettono, in particolare al piccolo commercio ed ai pubblici esercizi, di creare quel clima e quelle atmosfere che rendono particolarmente gradevole una visita in un città e che possono spostare anche numeri rilevanti di persone e quindi dare anche un impulso, oggi quanto mai necessario, ai consumi”.
Tamara Bertoni, direttore generale di Confesercenti Modena