Il Consiglio Comunale di Fiorano Modenese è stato convocato ieri sera, giovedì 22 gennaio 2009, per affrontare la situazione di Iris Ceramiche e si è concluso con l’approvazione di un documento sottoscritto dal “Partito Democratico”, dal “Partito dei Comunisti Italiani La Sinistra l’Arcobaleno”, da “Rifondazione Comunista La Sinistra L’Arcobaleno”, da Federica Callegari del Gruppo Misto e approvato anche da Luca Vallone del Gruppo Misto.
IL PRIMO ORDINE DEL GIORNO
L’ordine del giorno su “Crisi economica. Iris ceramica, preoccupazione per percorso intrapreso dalla proprietà. Solidarietà ai lavoratori e alle famiglie”, presentato il 12 gennaio scorso, è il seguente: “Il momento difficile che sta colpendo l’economia mondiale con ripercussioni anche sul nostro distretto rischia di avviare, se non ben gestito, una situazione, sia dal punto di vista economico che sociale, critica. Critica sia per quanto riguarda l’economia del nostro distretto, uno dei più importanti a livello europeo, che rischia di portare ad un impoverimento dei nostri territori, sia per le conseguenze che porteranno i lavoratori e le loro famiglie a fare i conti con questa crisi creando tensioni che potrebbero gettare nella disperazione molte persone.
La vicenda dell’azienda Iris Ceramiche è di sicuro il modo peggiore per affrontare tale situazione anche perché è inspiegabile come, di punto in bianco, una realtà solida come questa, che nel solo 2008 ha fatto investimenti per 8 milioni di euro, deliberi di chiudere non considerando tutti gli effetti negativi che una decisione di tale portata può avere. Ulteriormente gravi sono le modalità che hanno portato a tale provvedimento. In modo irresponsabile si è deciso di liquidare una azienda sana, senza cercare una preventiva valutazione della situazione di concerto con le organizzazioni sindacali e le istituzioni, su cui gravano alla pari degli imprenditori responsabilità di carattere sociale. Stante questo contesto,
Il Consiglio comunale di Fiorano Modenese
Esprime solidarietà alle tante persone e famiglie che in questo momento vivono le difficoltà causate dalla crisi, che coinvolge tutto il distretto ceramico. Invita le Istituzioni ad attivarsi in tutti i modi possibili affinché siano messi in campo quegli strumenti per salvare più posti di lavoro possibile con l’apertura urgente di un tavolo di crisi a cui partecipino gli Enti Locali e le organizzazioni interessate, con il necessario coinvolgimento del Governo, per cercare di scongiurare la chiusura mettendo al contempo in campo tutti gli ammortizzatori sociali per i lavoratori, in modo da attutire l’impatto di un evento di per sé traumatico come la crisi della propria azienda e la possibile perdita del posto di lavoro. Invita le aziende: in primis Iris Ceramiche, a far propria quella responsabilità sociale che deve essere patrimonio di tutte le parti in causa, in modo particolare in questi frangenti; a ritenere come fondamentale il dialogo fra tutte le parti sociali per uscire, tutti insieme, dai momenti di difficoltà economica come quella attuale cercando nel contempo di mettere in campo tutti gli strumenti possibili per tutelare i lavoratori e le lavoratrici.
Si impegna ad avvallare ogni provvedimento che questa amministrazione assumerà per aiutare coloro che si troveranno in una situazione di difficoltà causata dalla crisi economica.
IL SECONDO ORDINE DEL GIORNO
Sul documento si è astenuto il gruppo “Insieme per Fiorano” che aveva presentato un secondo ordine del giorno, uguale all’altro, ma che, nella premessa, sostituiva queste righe:
Ulteriormente gravi sono le modalità che hanno portato a tale provvedimento. In modo irresponsabile si è deciso di liquidare una azienda sana, senza cercare una preventiva valutazione della situazione di concerto con le organizzazioni sindacali e le istituzioni, su cui gravano alla pari degli imprenditori responsabilità di carattere sociale. Stante questo contesto, con le seguenti:
Deplorando comunque anche gli amministratori di centro sinistra locali che circa 25 anni fa negarono le concessioni all’Autobrennero spa, dell’allora bretella Campogalliano Sassuolo (che sarebbe stata realizzata a cosi quasi zero per il contribuente) e del possibile proseguimento autostradale Sassuolo Lucca, privando il comparto ceramico del comprensorio di una infrastruttura indispensabile. Infatti la Campogalliano Sassuolo ed i transit point era per noi un’importante infrastruttura che poteva anche in questo caso dare un sostegno e arginare una situazione di congiuntura sfavorevole come l’attuale.
Il documento del gruppo Insieme per Fiorano è stato posto in votazione e respinto, perché ha ottenuto due voti a favore, un astensione e quattordici voti contrari.
L’INTRODUZIONE DEL SINDACO
In apertura di serata il sindaco Claudio Pistoni ha informato il Consiglio Comunale sugli sviluppi della vicenda Iris, ripercorrendo i vari passaggi, dall’annuncio del 7 gennaio, la formazione del tavolo istituzionale, la reazione dei lavoratori, degli stessi imprenditori e dell’intera comunità, “con una forza che non avevo mai visto perché la decisione di mettere in liquidazione l’Iris, una azienda sana, è stata letta come un tradimento e ha generato verso la proprietà una sfiducia che sarà difficile recuperare”.
“Io e il sindaco di Sassuolo eravamo presenti alla manifestazione davanti ai cancelli dell’azienda indossando la fascia tricolore, per esprimere la nostra partecipazione e la nostra contrarietà ad una azione immotivata”. “Con la sospensione della messa in liquidazione e il confronto su un nuovo piano industriale abbiamo fatto un passo avanti, ma è soltanto l’inizio di un percorso”.
Il sindaco Claudio Pistoni ha poi allargato l’analisi alla situazione di crisi, ricordando come il 2009 sarà un anno difficile in particolare per Fiorano perché ha la più alta concentrazione di imprese. Non è una crisi di competitività, ma di mercato. E’ indispensabile agire su più fronti, preparando la ripresa intervenendo sulla formazione, l’innovazione, il Piano Strategico di Distretto, il Tecnopolo ceramico.
Contemporaneamente è necessario andare incontro alle persone in difficoltà, operando in modo congiunto con Provincia, Regione e Governo per approntare una efficace rete di ammortizzatori sociali. Il Comune ha vincolato i 2/3 del fondo di riserva del bilancio 2009 a interventi per sostenere le famiglie in difficoltà e calcolerà le rette e le tariffe non sull’Isee dell’anno precedente, ma quella reale del 2009.
“Bisogna però che funzioni il sistema bancario perché deve continuare a finanziare il sistema delle piccole e medie imprese”. Il sindaco ha infine confermato che il gennaio 2009 si è rivelato peggiore delle già nere previsioni, ipotizzando un calo che in alcuni casi arriva anche al 35%-40%, rispetto a un anno fa.
IL DIBATTITO
Alessandro Corbelli (capogruppo Partito Democratico): illustra il documento e conclude che “i problemi si risolvono insieme, non unilateralmente e non con i ricatti”. “Come istituzione abbiamo il dovere di lanciare il messaggio positivo che, nonostante le difficoltà e il duro periodo che ci aspetta, insieme possiamo superare questa crisi”. E per questo invita il Consiglio Comunale ad essere unito nel votare il documento.
Graziano Bastai (capogruppo Insieme per Fiorano): illustra il documento alternativo e ricorda come dopo lo scoppio della crisi negli Usa aveva invitato l’amministrazione comunale prudenzialmente a rinunciare ad alcuni investimenti. Ha poi ricordato come gli imprenditori continuano ad essere legati a questo territorio e hanno saputo creato ricchezza; invece le amministrazioni pubbliche non hanno saputo costruire infrastrutture, che sono il loro primo compito. L’invito a operare “insieme” è solo di facciata, nei fatti non c’è coinvolgimento dei consiglieri comunali.
Sergio Pederzini (Partito Democratico): ricorda le difficoltà dell’indotto che non può accedere a ammortizzatori sociali. Reputa fuori luogo attaccarsi a cose successe 25 anni fa come il no alla Bretella.
Franco Cannoni (Partito Democratico): “Quello che è successo all’Iris è una ferita grave e rappresenta un precedente pericoloso”. Citando il Consiglio Comunale di Sassuolo ritiene sbagliato imbastire speculazioni politiche, ricordando come la mancanza della Bretella non abbia impedito lo sviluppo del settore e che quella attuale è una crisi mondiale.
Federica Callegari (capogruppo Gruppo Misto): partendo dall’analisi che i segnali c’erano da tempo perché uno sviluppo basato sulla sovrapproduzione non poteva durare, accusa che vengono salvaguardati i profitti e non i lavoratori. “La crisi sta smantellando gli ultimi diritti dei lavoratori”. “Si cancellano decenni di esperienze e professionalità. Si gettano famiglie sul lastrico, Bisogna rispondere” e propone che alla proprietà attuale subentri lo stato “perché la proprietà passi a chi l’azienda l’ha fatta crescere: i lavoratori”.
Luca Vallone (Gruppo Misto): ricorda la responsabilità sociale che ha l’impresa e “l’Iris ne ha una più grande, perché è stata un esempio”. Nessuno può essere obbligato a fare l’imprenditore, ma quando svolge questo ruolo deve essere pronto ad assumersi le responsabilità sociali conseguenti”. Esprime la sua perplessità sulla presentazione di due documenti: “La cittadinanza si aspetta qualcosa di più che polemiche politiche”.
Giuseppe Antonio Cau (Partito Democratico): “L’annuncio di Minozzi non è legato a un problema di autostrade”. Ringrazia i sindaci di Sassuolo e Fiorano perché erano di fianco agli operai e hanno manifestato la loro partecipazione.
Innocenzo Capano (Partito Democratico): ricorda le difficoltà dell’indotto, della rete di imprese artigiane e di microimprese, che spesso non riesco a portare a casa uno stipendio, anche a causa della stretta creditizia delle banche e ad alcune imprese che non pagano.
Marco Biagini (Partito Democratico): “La crisi economica non deve diventare crisi della società civile”. Le istituzioni debbono infondere fiducia nella possibilità di uscire dalla crisi. Le associazioni di volontariato possono svolgere un ruolo importante. E’ necessario indirizzare le risorse verso interventi importanti; continuare a investire in cultura, potenziando le borse di studio.
Michele Iacaruso (Partito Democratico): La crisi mondiale va vista sotto innumerevoli aspetti, non basta un’autostrada a spiegarla. Altra è l’analisi perfino di Confindustria Ceramica.
Nella loro successiva replica Alessandro Corbelli ribadisce che votare due documenti distinti è una occasione persa per dimostrare l’unità e la forza delle istituzioni. Graziano Bastai chiede invece che il centro-sinistra reciti il mea culpa per gli errori del passato.