L’assemblea dei senatori del Pd ha deciso di astenersi sul voto sul federalismo al Senato. E’ la scelta di una “forza seria e responsabile”, spiega Walter Veltroni, che però verrà sottoposta a una verifica per essere confermata per le prossime letture del provvedimento alla Camera e al Senato.
“E’ stata una decisione giusta – rimarca il segretario del Partito democratico – di una forza che ha la responsabilità di affrontare le grandi sfide e la forza di aver cambiato il testo base, perché sono passate molte nostre proposte sul federalismo”. Il leader del Pd ha però chiarito che questa posizione vale “solo per la prima lettura, perché molte cose ci lasciano insoddisfatti del testo, a cominciare dall’assenza di una copertura finanziaria”.
Veltroni ha spiegato che il Pd deciderà in futuro come comportarsi sul federalismo in base ai passi in avanti che sarà disposta a fare la maggioranza: “devono essere chiarite alcune cose, prima di tutto la questione dei conti e poi la disponibilità sul pacchetto di riforme”, definito comunemente bozza Violante.
“La maggioranza deve sapere che il banco di prova sono queste questioni, alle quali bisogna aggiungere la carta delle autonomie”, ha ribadito Veltroni. Da parte sua, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Paolo Bonaiuti assicura che non c’è alcun contrasto tra il premier Silvio Berlusconi e Umberto Bossi.
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‘Il rapporto fra Berlusconi e Bossi è così eccellente che non occorre commentarlo”, sottolinea Bonaiuti rimarcando che ”il federalismo lo abbiamo lasciato come bandiera alla Lega ma è nel nostro programma di governo” e ”fa parte integrante di quel contratto che facemmo con gli elettori”.
Per Bonaiuti il federalismo deve essere considerato un’opportunità perché ”significa anche aver maggior vicinanza del cittadino sia alle fonti di spesa sia anche alle fonti di introito delle tasse”.
Fonte: Adnkronos