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Approda a Reggio Emilia la mostra trans-europea ‘PaCE’

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Dopo il grande successo riscosso a Modena con oltre 6.000 visitatori in sole tre settimane, approda anche a Reggio Emilia la mostra trans-europea “PaCE – Plants and Culture seeds of the cultural heritage of Europe”, un allestimento curato da importanti istituzioni accademiche e museali dell’Unione Europea nell’ambito del progetto PaCE – Progetto Europeo Culture 2007- 2013 arrivando a toccare 18 sedi italiane e straniere, tra cui 12 istituzioni museali e 6 università di Grecia, Polonia, Ungheria, Italia, Romania, Bulgaria, San Marino, Spagna, Turchia, Norvegia e Francia.

La mostra PaCE, che sarà inaugurata sabato 24 gennaio 2009 alla presenza del Pro Rettore della sede d’Ateneo di Reggio Emilia prof. Luigi Grasselli presso gli spazi espositivi dei Chiostri di San Domenico (via Dante Alighieri, 11) alle ore 17.00, è stata realizzata dall’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, in collaborazione con i Musei Civici di Reggio Emilia, il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena ed il patrocinio della Regione Emilia Romagna e di Assessorato Cultura e Assessorato Ambiente e Città Sostenibile del Comune di Reggio Emilia.

L’esposizione, totalmente inedita nella proposta e nei contenuti, affronta il tema delle piante, da sempre indispensabili per l’alimentazione e per altri bisogni primari dell’uomo, in una prospettiva storico-culturale, esaltandone il contributo al processo culturale di edificazione dell’Europa.

“Le nostre conoscenze sul mondo vegetale – la prof. ssa Anna Maria Mercuri dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, coordinatrice del Progetto PaCE e curatrice della mostra – si vanno perdendo e con loro perdiamo ogni giorno di più la percezione del fatto che occuparci delle piante significa occuparci della nostra stessa vita. Usare le piante è diventato una specie di bisogno naturalistico, un non ben definito patrimonio di non ben definiti ecologisti o, all’opposto, l’esigenza di una certa élite intellettuale, cosicché una sottile idea di superfluo attiene ora alla nostra moderna considerazione delle piante”.

La mostra, aperta fino al 22 febbraio, è stata ideata come progetto partecipato di collaborazione di diverse istituzioni accademiche per produrre un inedito insieme di storie che parlano di botanica, archeologia, usi delle piante nella cultura e nelle tradizioni popolari di undici Paesi europei. I partner sono: l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, l’Università La Sapienza di Roma, il Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali di Ravello, l’Università di Bergen (Norvegia), l’Università Jagiellonian di Kracow (Polonia) e l’Università di Barcellona (Spagna).

PaCE nasce, dunque, dal desiderio di far conoscere la stretta relazione esistente tra mondo vegetale e cultura, attraverso il racconto di come l’uomo si sia sempre affidato alle piante per riceverne cibo, casa, vestiario e ispirazione per l’arte. L’allestimento prevede pannelli e proiezioni di diapositive artistiche, filmati e ricostruzioni interattive, con riferimenti a siti archeologici nei quali siano stati portati alla luce interessanti reperti botanici. Saranno ospitati interessanti reperti archeologici selezionati tra il prezioso materiale archeologico, storico e di erbari conservato presso i Musei Civici di Reggio Emilia. Tra essi alcuni oggetti usati in cucina in epoca romana, un’anfora vinaria e una olearia, bellissimi bassorilievi ispirati a scene di vendemmia e una pregevole piccola Flora.

“Il progetto PaCE – aggiunge la prof.ssa Anna Maria Mercuri – ha come nucleo centrale l’impegno di coinvolgere il maggior numero possibile di persone di vari Paesi nel processo dell’assimilazione consapevole dei legami dell’eredità culturale patrimonio comune dei popoli dell’Europa. Puntando sulle specie vegetali e sulla loro storia come vettori unificanti di tale eredità culturale, la realizzazione di una mostra trans-europea è un atto unificante concreto”.

L’allestimento compendiato in circa 120 pannelli è previsto in modo da creare un percorso geografico attraverso l’Europa ed uno storico attraverso i diversi momenti cronologici affrontati. In particolare, il rapporto tra piante e cultura sarà sviluppato attraverso siti archeologici che hanno restituito importanti resti botanici quali: Roma e i giardini di Villa Adriana; Ferrara e i luoghi degli Estensi; Pompei dalle attività agricole alla cucina agli affreschi con soggetti botanici; Jure Vetere e la Basilica medievale di Gioacchino da Fiore sulla Sila; San Marino e il sito di Domagnano, famoso per il tesoro goto; Norvegia, i suoi giardini rinascimentali (Milde estate) e gli orti dei fari; Ungheria e gli scavi di Budapest; Turchia, il porto bizantino di Istanbul e altri siti; le specie vegetali simboliche o utili che hanno un ruolo significativo, talvolta non conosciuto, nella cultura europea ad esempio: il bosso (pianta simbolo di vita eterna e di pace), le piante mediterranee: il mirto, l’olivo; alberi da frutta, in particolare il pesco; piante, ortive e medicinali, in particolare la porcellana; le tradizioni nei paesi europei: Polonia e gli usi popolari di piante native e non nei Carpazi; Spagna, alcune bevande tradizionali e la storia della birra; Bulgaria, piante medicinali ed etnobotanica. Un angolo sarà dedicato a Carpineti e al valore culturale del Castagno per il nostro Appennino.

Gli orari di apertura della mostra, ad ingresso gratuito, sono: dal martedì al venerdì dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 19.00; sabato-domenica dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 16.00 – 19.00. Lunedì chiuso.
Per ulteriori informazioni sulle visite guidate contattare il numero 366 2016111, e per informazioni sul luogo della mostra il 0522 456477 dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle 18.00.