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Avvocati di strada, nelle ‘favelas’ di Roma 2 su 10 muoiono prima dei 25 anni

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Sono 11mila persone di regola malnutrite o denutrite, sottoposte a stress psico-emotivi; immunodepressi sulla strada o in ambienti sovraffollati vittime di patologie della povertà per vettori a trasmissione interumana: rosolia, tbc, e tutte le malattie per contagio sessuale (12% seriopositivo ed il 17% con disturbi sessuali), mali neuropsichiatrici (10,2%), malattie epatiche per alcolismo e/o tossicodipendenza (il 15%).

E’ la gente che vive nelle favelas di Roma, il 20% non raggiunge i 25 anni, un’età media maschile tra i 18 ed i 34 anni, piu’ alta per le donne, il 20% dei senza fissa dimora. Ma il popolo indigente comprende anche frange disperate dei 50mila pensionati che vivono con la retta sociale, per le strade a chiedere soldi insieme agli 8mila minori che vivono d’accattonaggio e che difficilmente raggiungeranno i 55 anni di età.
I dati sono della Struttura Complessa di Medicina Preventiva dell’ospedale San Gallicano di Roma, che, in oltre trent’anni di lavoro ha seguito oltre il 40 per cento della popolazione degli homeless di Roma e sono stati diffusi in occasione dell’apertura della sede romana dell’associazione ‘Avvocato di strada Onlus’, che da otto anni offre assistenza legale gratuita ai clochard.
Gli avvocati al servizio di chi ha bisogno di assistenza legale ma non puo’ permettersela, proseguono la loro intensa attivita’ da un capo all’altro d’Italia. Quella della Capitale è la diciottesima sede dei difensori dei clochard, gia’ presenti ad Ancona, Bari, Bologna, Bolzano, Ferrara, Foggia, Jesi, Lecce, Macerata, Modena, Napoli, Padova, Pescara, Reggio Emilia, Rovigo, Taranto, Trieste. Un esercito formato da circa 500 volontari, che dal 2001 ad oggi hanno aperto piu’ di tremila pratiche. E’ duro vivere la strada senza un tetto, ma un medico e un avvocato in soccorso possono far sentire piu’ riparati.
Soprattutto nella Capitale, dove la popolazione dei senza tetto e’ piuttosto nutrita. Qui, grazie al protocollo d’intesa stipulato tra l’Inmp, Istituto Nazionale per la Promozione della Salute delle Popolazioni Migranti e per il Contrasto delle Malattie della Poverta’ e ‘Avvocato di strada Onlus’, si e’ resa possibile la realizzazione del nuovo sportello di assistenza legale gratuita.one Europea si rispetta fino in fondo il diritto d’assistenza medica dei migranti senza documenti. Tra i progetti dell’associazione anche uno tutto rivolto all’altra meta’ del cielo, alle donne e soprattutto alle giovani madri costrette a vivere per strada. ‘Avvocato di strada Onlus’ da tre mesi si dedica all’assistenza della popolazione femminile dei senza tetto. Da ottobre e’ infatti partito “Strada: femminile, singolare”, attuato in collaborazione con ‘Fiori di Strada Onlus’, che ha come obiettivo la tutela legale delle donne senza dimora e in condizione di esclusione sociale, la sensibilizzazione sui temi dell’esclusione e della tutela dei diritti, il monitoraggio del fenomeno delle donne in condizione di indigenza ed emarginazione.
Tra le azioni previste per la nuova attivita’ dei legali ‘on the road’, l’implementazione di uno staff di professionisti per effettuare consulenze ed assistenza legale a tutela dei diritti delle donne senza fissa dimora; l’attivazione di un operatore di sostegno per le utenti dello sportello legale, la promozione di momenti di sensibilizzazione e pubblicazione di materiali inerenti il tema delle marginalita’ sociali e della tutela dei diritti delle donne senza dimora e infine, la produzione di un report di monitoraggio del fenomeno. Il progetto, durera’ inizialmente 24 mesi e offre assistenza alle donne in situazioni di disagio, spesso con dei figli al seguito e spesso vittime della Tratta. Nel 2007 i legali volontari di ”Avvocato di strada” hanno aperto 932 pratiche, di cui 455, circa il 49% del totale, di diritto amministrativo. Le pratiche di diritto civile sono state 376 e hanno rappresentato il 40% del totale; infine, le pratiche di diritto penale sono state 101 e hanno rappresentato circa l’11%. Le persone che si sono rivolte agli sportelli dell’associazione a tutela dei senza tetto sono state in maggioranza uomini, circa il 63%. Anche se inferiore a quello degli uomini, e’ comunque significativo che ben 349 donne sul totale globale hanno avuto bisogno dell’aiuto di ”Avvocato di strada” nel corso dello scorso anno. Sono stati 492 i cittadini extracomunitari e neo comunitari, pari ad 53% del globale ad appoggiarsi ai legali ‘on the road’. Gli italiani sono stati 315, pari al 34% del globale. I cittadini comunitari sono stati 125, pari al 13%. Il numero degli stranieri con problematiche legali ha differito molto da sportello a sportello. In alcuni casi (come Foggia, Lecce o Bolzano) hanno rappresentato quasi la totalita’ dei richiedenti aiuto. In altri, come Bologna, hanno invece rappresentato meno della meta’ degli utenti. Cio’ e’ da riferirsi al fatto che alcune citta’ sono piu’ dotate di altre di uffici di supporto legale e l’orientamento degli stranieri, e che alcuni territori (vedi Foggia) sono maggiormente frequentati da stranieri irregolari in cerca di lavoro stagionale.

Fonte: Adnkronos