Chiuderà domenica 18 gennaio la mostra “David Tremlett al castello di Formigine. Un dialogo tra passato e presente”, curata da Nicoletta Brigati e da Vincenzo Vandelli, promossa da Comune, Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e Galleria Civica di Modena, con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, in collaborazione con la Galleria Studio G7 di Bologna e il sostegno di Lar e Tellure Rôta.
“Ci riteniamo soddisfatti per il gradimento del pubblico che ha visitato numeroso la mostra – afferma l’Assessore alla Cultura Donata Clerici – Ancora di più, siamo orgogliosi dell’operazione culturale che è stata fatta: per la prima volta, il visitatore ha avuto modo di conoscere un corpus di opere realizzate dall’importante artista inglese per edifici storici come il castello di Formigine”.
Rimarranno comunque sempre visibili gli interventi che David Tremlett ha realizzato al piano terra del palazzo marchionale, tre nella sala denominata degli archi e due in quella attigua. Sono forme geometriche irregolari, determinate da linee perfette; trapezi, sezioni di cerchi, rettangoli spezzati che contengono parti dipinte di rosso, di verde, di arancio. Colori forti ma non sgargianti, che ricordano le antiche decorazioni, dove anche il bianco e il nero rivestono ruoli importanti; per un effetto di grande tridimensionalità, in dialogo con il palinsesto di stratificazioni succedutesi nel corso dei secoli.
David Tremlett è nato nel 1945 in Cornovaglia. Vive e lavora in Inghilterra. Si forma al Royal College of Art di Londra, dove studia scultura. A partire dagli anni Ottanta assume i disegni su muro a pastello (wall drawings) come principale mezzo espressivo. Ne ha realizzati in tutto il mondo, in musei e gallerie, in edifici istituzionali e in luoghi storici, in luoghi di culto quali chiese, cappelle e sinagoghe, così come in semplici case abbandonate incontrate per strada. Tra i suoi maggiori interventi permanenti si ricorda la cappella di Barolo (1999), decorata insieme a Sol LeWitt; l’ambasciata inglese di Berlino (2000); l’edificio del British Council a Nairobi (2004) e le vetrate della chiesa di S. Pietro e S. Paolo a Villenauxe-la-Grande (2005).
L’artista ha partecipato a numerose mostre personali e collettive. Nel 1972 fu selezionato nella short list per il Turner Price alla Tate Gallery di Londra. Tra le personali più significative, si ricordano quelle al Museum of Modern Art di New York (1973), allo Stedeljik Museum di Amsterdam (1979), al Centre George Pompidou di Parigi (1985), alla Juan Miro Foundation di Barcellona (1995), alla Galleria Civica d’Arte Contemporanea di Trento (2001), al Musée de Grenoble (2006), al Centro d’Arte Contemporanea Pecci di Prato (2006).