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Da Falcone (Cisl) lettera aperta a Romano Minozzi


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Gent.mo dott. Minozzi, un intero territorio assiste incredulo a una scelta che non può condividere: la liquidazione di Iris Ceramica. Lei ha una responsabilità che va ben al di là della Sua persona perché l’Iris non è solo di Sua proprietà: è un patrimonio di tutta la comunità che vive nel distretto sassolese. Lei non può abdicare a questo ruolo. Lei in questi anni è sempre stato accompagnato dalle istituzioni, dai lavoratori, dai cittadini.

Se tutti agissero come Lei, sulla base delle Sue considerazioni (crisi mondiale, difficoltà di mercato, calo di fatturato) tutti dovrebbero chiudere. Dispiace vedere che Lei porta a sostegno delle Sue argomentazioni una frase del nostro Presidente della Repubblica, tralasciando il fatto che il Presidente ha invitato tutti noi a dare il massimo per superare le difficoltà, certi che usciremo da questa crisi anche grazie a quel tanto o poco che ognuno di noi saprà “donare”.

Lei sta scappando quando tutti i lavoratori, che hanno costruito le Sue fortune e la loro dignità, sono disponibili a rimboccarsi ancor più le maniche, a combattere sino alla fine senza risparmiarsi, a lottare contro un “nemico” che Lei giudica imbattibile. Certo, oggi viviamo un riposizionamento globale delle nostre società e delle nostre economie; il contesto rende arduo il nostro agire, ma Lei sa bene che il settore ceramico ha avuto la sua ”crisi mondiale” negli anni Ottanta, una crisi di prodotto e di processo dalla quale, lottando insieme, siamo usciti vincenti.
Lei non può azzerare oltre trent’anni di relazioni sindacali e sociali, grazie alle quali ogni singolo lavoratore ha imparato che la fabbrica era anche “sua”, assumendo e condividendo una responsabilità sociale verso la propria impresa. I lavoratori hanno capito e accettato che il salario non era qualcosa da intascare a prescindere, bensì il frutto di incrementi di produttività e redditività: era il corrispettivo per il lavoro prestato ogni giorno con impegno. Lei non può azzerare la dignità di tante persone che avranno poche possibilità di trovare un’altra occupazione.

Dott. Minozzi, non abdichi, non dilapidi un patrimonio di credibilità, torni in campo e continui la Sua battaglia: Lei non sarà solo, tutta la comunità sarà al Suo fianco per accompagnarLa e sostenerLa nelle difficoltà.

Francesco Falcone, segretario provinciale della Cisl di Modena