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Cimone: meno incidenti sugli sci

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Un soccorso in meno in una stagione invernale che finora ha avuto undici giorni di apertura in più e molte più presenze dello scorso anno. A leggere le cronache delle ultime settimane si ha l’impressione che lo sci stia diventando uno sport sempre più pericoloso. In realtà i dati forniti dai carabinieri di Fanano, Sestola e Pievepelago sul numero di soccorsi effettuati da inizio stagione sulle piste del comprensorio del Cimone sembrano smentire questa percezione.

I sette carabinieri specializzati nel servizio vigilanza soccorso piste che ogni giorno sono presenti sulle nevi del comprensorio dell’Appennino modenese, fino al 9 gennaio hanno effettuato 262 soccorsi contro i 263 della scorsa stagione. Una lieve flessione che però diventa molto più significativa se si considera che quest’anno, sempre fino al 9 gennaio, le giornate di apertura degli impianti sono state 37 contro le 26 del 2007-08 e l’affluenza di sciatori è aumentata di oltre il 30 per cento.

“Il dato positivo è dovuto certamente al tipo di neve che quest’anno è tutta naturale e quindi meno dura e ghiacciata di quella prodotta dai cannoni – dice il brigadiere Alberto Colli, della stazione dei Carabinieri di Fanano – ma anche agli investimenti fatti dal comprensorio del Cimone per migliorare la sicurezza: reti di protezioni, materassi anti-urto, segnaletica, campagne di sensibilizzazioni, ecc”. Gli incidenti che si sono verificati sono dovuti per la stragrande maggioranza dei casi a cadute accidentali (80%). “Ciò dimostra che quasi sempre le persone si fanno male da sole – sottolinea Colli – spesso perché non controllano la velocità o sono imprudenti”.

Tra le altre cause seguono, distanziate: collisioni tra persone (5%), malori, giramenti di testa, cali di pressione (5%), discesa dagli impianti, collisioni contro ostacoli (2%), fuoripista (1%), ecc. Il più delle volte l’incidente provoca distorsioni (30%), contusioni (26%), fratture (10%), lussazioni (10%), ferite lacero contuse (8%), traumi cranici (6%), lesioni muscolari (2%), altri malori. Le parti del corpo più frequentemente interessate sono le ginocchia (28%) le spalle (15%), il polso (9%), il cranio (8%), gomito (4%), ecc.
Infine, gli incidenti hanno come vittime uomini e donne, sciatori e snowboardisti, in ugual misura, si verificano maggiormente nelle ore pomeridiane, nei weekend e nei giorni festivi.