Home Politica Verdi Comprensorio ceramico: Iris, nessuno pianga lacrime di coccodrillo

Verdi Comprensorio ceramico: Iris, nessuno pianga lacrime di coccodrillo


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L’annuncio, da parte della proprietà, della messa in liquidazione del marchio Iris Ceramica, con la conseguente perdita del posto di lavoro per quasi 800 persone, è un pesantissimo segnale delle gravi difficoltà che il nostro distretto sta attraversando all’interno di una più ampia crisi economica, che solo il governo italiano non vuole vedere e affrontare.

Nello specifico di questa vicenda vanno però sottolineate anche le modalità particolarmente brutali di un’operazione, pare pianificata da tempo, all’interno delle strategie del gruppo, indirizzate verso altri marchi e altre attività.
Inaccettabile è che una proprietà, che molto ha avuto dal territorio in tutti questi anni, scarichi le pesantissime conseguenze sociali di questa sua scelta sulla collettività; una sorta di “prendi i soldi e scappa” degna di epoche che si pensava fossero patrimonio del passato.
I Verdi nel ribadire la loro solidarietà ai lavoratori della Ceramica Iris, che rischiano gravemente il posto di lavoro, vogliono sottolineare come sia indispensabile affrontare, da parte di tutti, e in particolare dalle Pubbliche Amministrazioni del nostro distretto, con lucidità, impegno straordinario e innovazione di idee, la grave crisi economica che nei prossimi mesi rischia di far sentire drammaticamente le conseguenze sulle persone, sulle famiglie e sull’intera collettività.
Vanno distinti i piani di intervento che devono affrontare tre questioni:
– la prima di carattere assistenziale per la quale vanno attivate risorse in grado di sostenere le persone che perderanno il posto di lavoro, in particolare quelle che non avranno ammortizzatori sociali, per integrare il salario perduto attraverso vari strumenti: riduzione di tasse e tariffe locali (asili, mense, tariffa rifiuti, tariffa acqua, ecc,), accordi con la distribuzione commerciale per calmierare i prezzi dei beni essenziali, la creazione di fondi con risorse dei Comuni ma anche di soggetti privati (il mondo imprenditoriale, la Chiesa, ecc.) con forme di gestione che garantiscano sostegno alle famiglie davvero in difficoltà per la perdita del lavoro;
– la seconda di carattere sociale per non staccare queste persone dal lavoro (il rischio nei prossimi mesi è di avere migliaia di persone senza nessuna occupazione con conseguenti problemi di disadattamento, di disagio psicologico, di sicurezza, ecc.) immaginando progetti di lavori “socialmente utili” in cui utilizzare questi lavoratori con un salario che possa integrare la parte non coperta dalla cassa integrazione; pensiamo a progetti per la manutenzione del territorio, delle aree verdi, dei servizi alla persona, dei servizi educativi, ecc.;
– la terza di carattere progettuale per ripensare tutti assieme il futuro del distretto della ceramica, avendo la consapevolezza che i volumi di produzione degli anni passati non torneranno mai più e che questa non è una crisi congiunturale ma di sistema, che segna la necessità di rilanciare il territorio immaginando non più uno sviluppo incentrato solo sulla ceramica, ma incentivando l’insediamento di nuove attività legate ai settori della ricerca, dell’innovazione, dell’efficienza e del risparmio energetico, delle fonti rinnovabili, rilanciando quel po’ di agricoltura di qualità rimasta, valorizzando la scuola, la cultura, il sapere, creando strutture per la mobilità sostenibile, ecc.
Queste sono le cose secondo noi da fare; pensare di uscire da questa crisi rilanciando i consumi, come fanno anche forze di sinistra, è assolutamente sbagliato perché vuol dire ripercorrere la stessa strada che ha portato all’attuale dissesto economico, tutto legato a sprechi e disastri ecologici; così come fanno ridere le analisi del PDL che addossano la responsabilità della crisi della ceramica alla mancata realizzazione della bretella Campogalliano-Sassuolo, questi signori dovrebbero avere il senso del ridicolo, però, purtroppo, da ridere in questa situazione ce n’è veramente poco e temiamo che realtà come quelle di Iris non rimarranno isolate nei prossimi mesi.

(Verdi Comprensorio ceramico)