Chi ha percorso la strada che da Sassuolo porta a Montegibbio il giorno 9 gennaio nel mezzogiorno, non ha potuto fare a meno di non notare parte di una carcassa di animale, presumibilmente un ovino, e più precisamente quel che rimaneva dopo la macellazione e la scuoiatura dell’animale. Macellazione senz’altro avvenuta abusivamente da qualche parte, difficile immaginare dove.
La pelle era in bella vista sulla neve, contornata da scie di sangue ancora fresco; le interiora erano contenute a lato in due cappucci di plastica di quelli che servono per lo più a chiudere i pallet di piastrelle. Lo spettacolo come si può vedere dalla foto era di quelli da far passare la fame prima di mangiare o far venire il vomito dopo mangiato. A nulla è servita la segnalazione di un residente alla Polizia Municipale e la mia segnalazione, tramite una telefonata, all’Assessore all’Ambiente Giuseppe Megale e precisamente alle ore 13.50. Dopo diverse ore nessuno era ancora intervenuto. Non oso mettere in dubbio le rassicurazioni dell’Assessore che mi ha garantito che avrebbe avvisato chi di dovere.
A fare da contorno a questo spettacolo un saccone vuoto tipo big bag che in precedenza, a giudicare dalle scritte, probabilmente conteneva smalti ceramici forse tossici. I sacchi abbandonati fuori dai cassonetti, ormai non attirano più l’attenzione in quanto sono il motivo meno impattante e direi sempre presente nel contesto di quest’isola ecologica che dista circa cinquanta metri da un’altra ed è a servizio solo di poche famiglie in quanto situata fuori dal centro abitato. Situazioni del genere si potrebbero evitare o quantomeno limitare se chi è preposto al controllo del conferimento rifiuti fosse più attivo e supportato da una struttura qual’era SAT in grado di intervenire nel giro di pochissimo tempo, cosa che non sembra possibile con HERA.
Francesco Menani Lega Nord Padania Sassuolo