Egregio signor Anceschi,
considerato il suo attaccamento nei confronti del nostro quartiere, ci permetta, in quanto residenti di questa angolo di Sassuolo che le sta tanto a cuore, di esprimere alcune considerazioni.
I cittadini di Braida avranno tanti difetti, ma sicuramente non sono ipocriti qualità che, non sempre riscontriamo, negli assidui “frequentatori” del quartiere.
Ci scusi, ma non Le sembra un po’ troppo facile organizzare feste anti-razzista a Braida (…con tanto di insulti e aggressioni verbali nei confronti dei giornalisti!!!), manifestazioni a Braida, cortei a Braida, presidi a Braida, raccolte di fondi per i murales a Braida dopodichè prendere il proprio bel fuoristrada, attraversare il ponte della Veggia e tornarsene a casa propria dove le cose vanno sicuramente diversamente che a Braida?
Dal momento che, Lei per primo, dice di non mettere “in discussione l’accoglienza e l’integrazione attuata dagli abitanti di Braida”, le sembra così assurdo chiedere che lo stesso atteggiamento venga messo in pratica anche da altri?
Le sembra così assurdo chiedere che le tante belle parole che abbiamo sentito in questi anni, coesione sociale, integrazione, solidarietà, diritto di culto ecc…ecc… si trasformino in un supporto concreto?
Quotidianamente invece dobbiamo assistere a prese di posizione che vanno nella direzione esattamente contraria: Gorzano che insorge e gli amministratori che si affrettano a precisare che “non sarà un’ altra Braida” stessa frase utilizzata anche per rassicurare gli abitanti di Fiorano, raccolte di firme a Tressano per tenere lontani gli sgomberati di via S. Pietro, altri quartieri di Sassuolo che protestano e bloccano il Consiglio Comunale alle sole parole “ case popolari”… e in tutto questo, ci spiace dirlo non abbiamo visto nessuno gridare “allo scandalo” o marciare per difendere i diritti degli stranieri!!!
Non le sembra quindi che il problema non sia a Braida ma altrove?
Non sarebbe forse più utile per Lei, per Noi e per tutti che parte del grande impegno che Lei spende quotidianamente nel difendere i diritti degli immigrati venisse messo a disposizione non solo del Quartiere Braida, ma anche di tutti coloro che evidentemente fanno molto più fatica di Noi ad accettare gli stranieri?
Ci spiace inoltre aver fatto la figura degli ingrati perché, se, come Lei ha giustamente ricordato, “sarà anche grazie ai loro contributi (…dei cittadini stranieri) se forse noi italiani percepiremo la pensione”, non possiamo che definirci altrimenti!!!
Ci scusi, ma noi credevamo di aver diritto alla pensione soltanto perchè per 35 o 40 anni abbiamo lavorato pagando tasse e contributi non per gentile concessione di altri: evidentemente siamo più disinformati di quanto credessimo!!!
Dubitiamo che chi si è spaccato la schiena in ceramica, in fonderia o ai forni per una vita possa condividere la tesi secondo la quale percepisce la pensione solo grazie al lavoro dei cittadini stranieri, ad ogni modo, ne prendiamo atto e cercheremo di farcene una ragione ma questo purtroppo ci porta a credere che la classe politica, della quale lei nonostante tutto fa parte, non è stata in grado di tutelare i diritti dei lavoratori, sperperando e elargendo benefici in modo un po’ troppo “disinvolto”!!!
Sperando che Lei voglia interpretare queste nostre semplici riflessioni come un legittimo diritto di critica all’interno di un dibattito democratico come da Lei ampliamente auspicato e, soprattutto, sperando di averle fornito un ulteriore motivo di riflessione nelle sua tenace veste di paladino degli emarginati, ribadiamo la nostra completa disponibilità.
Cordialmente
Comitato Quartiere Braida