Non rivesto alcun ruolo istituzionale, né politico diretto e pertanto questa presa di posizione é del tutto personale e deriva dalla mia esperienza di Governo svolto in questi anni a livello comunale, provinciale e regionale e dalla conoscenza diretta e personale di molti imprenditori, tecnici e sindacalisti del distretto ceramico che si sono confrontati con noi in un convegno che i DS hanno svolto nel gennaio del 2007 e che era frutto di un lavoro di ricerca coordinata dal prof.Fiorani. dell’Università di Modena che ci aiutò a riflettere sul futuro del distretto anche intervistando i principali imprenditori della ceramica (tra cui Minozzi Romano dell’Iris), della meccanica per ceramica e dell’artigianato.
Riflettemmo allora sul futuro del Distretto e tutti concordammo sul fatto che fosse necessario maggiore capacità di governo di area vasta superando la frammentazione istituzione e non per niente titolammo il documento “Agenda Strategica del Distretto Ceramico”.
Ovviamente in quel momento ragionammo sul futuro del distretto nella situazione data di allora che con la crisi internazionale divenuta così acuta da novembre 2008, che ci ha posto e ci pone problemi ben maggiori.
Il nostro distretto ha ottenuto in oltre 50 anni risultati economici ed ambientali straordinari con l’azione di tutti gli imprenditori, i tecnici, i lavoratori, il sindacato ed anche delle istituzioni locali che certamente hanno avuto ritardi sulle infrastrutture ma che hanno sicuramente favorito quello sviluppo (da qualcuno giudicato eccessivo) che ha favorito un grande benessere diffuso.
É per questo che portando la mia solidarietà a ciascuno dei lavoratori dell’Iris che rischiano il loro posto di lavoro non posso esimermi dall’esprimere un giudizio molto negativo sul metodo utilizzato in questa vicenda dall’azienda presieduta da Romano Minozzi, se, come sono certo, dietro a questa decisione c’è una strategia industriale e non la fuga dalle responsabilità, occorre che siano esplicitate e messe in discussione, lo si deve ai lavoratori che come Minozzi ci ha sempre detto sono la vera ricchezza delle imprese.
Il futuro del Distretto, delle imprese e dei lavoratori richiede oggi ancor piú di ieri senso di responsabilità e massimo di trasparenza per socializzare i problemi, gli obiettivi e creare su questi il consenso dei lavoratori e di tutti i soggetti interessati.
Le imprese sono un bene pubblico perché producono lavoro e ricchezza diffusa oltre che reddito per chi come imprenditore rischia i propri capitali, e noi vogliamo aiutarle a restare competitive ed a restare sul nostro territorio, ma per fare questo non possiamo essere messi di fronte a decisioni non motivate e precostituite.
L’imprenditore ha il diritto di mettere sul tavolo la propria analisi e le proprie proposte ma deve confrontarsi apertamente con tutti senza reticenze.
Il tavolo istituzionale convocato dalla Regione è la sede in cui agire per evitare una chiusura dell’azienda che produrrebbe un dramma sociale che in base alle poche informazioni che abbiamo ci appare assolutamente immotivata e pertanto inaccettabile.
Ferruccio Giovanelli