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Ligonchio: a caccia di frodo con il figlio tredicenne

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A caccia di frodo in piena notte, accompagnato dal figlio 13enne. Ma non l’ha fatta franca: la Polizia provinciale, dopo un inseguimento in perfetto stile action-movie, è infatti riuscita a bloccare la macchina sulla quale viaggiava il bracconiere, che ha così finito l’illegale battuta di caccia, insieme al figlio tredicenne, nella caserma dei carabinieri.


E’ accaduto tutto nella notte tra giovedì e venerdì grazie agli appostamenti ed ai posti di blocco disposti dal comandante della Polizia provinciale, Alessandro Merlo, dopo che da alcune settimane si erano fatte troppo frequenti le segnalazioni di ripetuti atti di bracconaggio notturno nel comune di Ligonchio.
Proprio ad uno dei posti di blocco, una macchina non si è fermata all’alt intimato dagli agenti di Polizia provinciale che – avendo anche intravisto sull’auto un fucile – si sono così lanciati all’inseguimento del sospetto, lanciatosi a folle velocità sulla strada che da Cinquecerri porta a Ligonchio. Dopo poche curve, grazie anche all’intervento di una seconda pattuglia, la Polizia provinciale è però riuscita a stingere contro il muro la vettura del fuggitivo, al quale non è rimasto che scendere a braccia alzate.
Al momento di perquisire la macchina, una conferma, ma anche una sorpresa per gli agenti: nell’auto – oltre ad un fucile con munizioni di ogni tipo, una torcia elettrica per illuminare i bersagli e una lepre appena abbattuta (tutto materiale sequestrato) – c’era infatti anche il figlio 13enne del bracconiere.
Papà e figlio sono quindi stati accompagnati alla caserma dei carabinieri di Ligonchio: il bracconiere – F.F., toscano di 38 anni – ha rimediato una denuncia alla Procura della Repubblica per aver esercitato la caccia in periodo ed orario vietato, la sospensione della licenza di caccia, una salata sanzione amministrativa e svariate multe per le infrazioni al Codice della strada.

L’intervento della scorsa notte non mette comunque la parola fine agli interventi anti-bracconaggio della Polizia provinciale, che anzi intensificherà i controlli a tutela della fauna selvatica, soprattutto nei territori montani, ove la presenza di elevato numero di ungulati attira turisti e cacciatori da tutto il nord Italia, ma anche – purtroppo – soggetti senza scrupoli.

“La brillante operazione della scorsa notte – commenta l’assessore provinciale alle Attività venatorie Alfredo Gennari nell’esprimere la propria soddisfazione – conferma l’efficacia dei controlli e delle attività svolte dalla Polizia provinciale a tutela del nostro patrimonio faunistico. La nuova organizzazione dei servizi di Polizia provinciale, la sempre maggiore professionalità e la motivazione degli agenti, a cui vanno i miei complimenti, stanno dando risultati davvero importanti sul fronte della tutela del territorio e del patrimonio faunistico”.