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Il Consiglio comunale ha approvato il piano di aggregazione Enìa-Iride

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Il Consiglio comunale di Reggio Emilia ha approvato ieri sera il piano di aggregazione fra le utility Enìa ed Iride. Da Reggio, dunque, disco verde alla creazione di una newco che, come ha sottolineato il sindaco Graziano Delrio, “sarà la seconda in Italia per fatturato, stimato in quattro miliardi di euro, avrà un azionariato pubblico al 51 per cento, come garantito dai patti parasociali e un forte radicamento sul territorio come nella tradizione delle aziende storiche che contribuiscono a crearla”.

I voti favorevoli sono stati 26, nove i contrari, un voto d’astensione.
In particolare, hanno espresso voto favorevole i gruppo Partito democratico, Italia popolare, Comunisti italiani, Marco Fantini del Gruppo misto-Idv, il consigliere indipendente Achille Corradini, il consigliere Claudio Rangone della lista civica Laboratorio per Reggio e ancora i gruppi Das e La sinistra.
Hanno invece espresso voto contrario Rifondazione comunista, Forza Italia-Pdl, An-Pdl, Mario Monducci della lista civica Gente di Reggio, Emiliano Malato del Gruppo misto e Mario Poli dell’Udc.
Voto di astensione, infine, è stato espresso dal consigliere Prospero Grassi dell’Udc.
Il Consiglio ha altresì approvato l’immediata esecutività della delibera. Alle sedute hanno presenziato anche il presidente di Enìa Andrea Allodi e l’amministratore delegato Andrea Viero.

“Il controllo della nuova società – ha ribadito Delrio nel corso del dibattito, che era stato avviato nella seduta di ieri in Sala del Tricolore – sarà pubblico al 51 per cento. E’ escluso che tale assetto possa mutare, in presenza della clausola del patto parasociale che stabilisce una maggioranza di quattro quinti delle azioni per modificare il patto stesso. Questo meccanismo è ampiamente protettivo, non vi è ombra o pericolo di privatizzazione. Sul controllo pubblico della nuova società non abbiamo cambiato e non cambiamo idea”.
La partecipazione privata non supererà il 5 per cento.
La sede della nuova multiutility sarà a Reggio, dove saranno anche il coordinamento delle Sot (società operative territoriali), la società delle reti gas, la direzione generale e il centro di ricerca e sviluppo sulle fonti energetiche rinnovabili, che costituirà una delle eccellenze per lo sviluppo di un terziario avanzato e innovativo.

Riguardo al controllo delle tariffe, il sindaco di Reggio ha sottolineato che “l’efficienza dell’azienda è uno strumento fondamentale per contenerle e quindi l’efficienza è a vantaggio prima di tutto dei cittadini utenti”. Ha poi ricordato che “è attraverso l’Ato che il Comune esercita un controllo sulle tariffe”, mentre i soci pubblici possono ottemperare a una “funzione calmieratrice sulla tassazione, fatto già in essere ad esempio per quanto riguarda i rifiuti, per cui Reggio è risultata la realtà con uno degli incrementi di gran lunga più contenuti (più 1,8 per cento) dal 2004 ad oggi nel Centro-Nord. Siamo quindi in grado di esercitare un controllo sulle tariffe, a vantaggio degli utenti”.
Presentando ieri la delibera, Delrio aveva evidenziato che la nuova multiutility sarà “prima a livello nazionale nella filiera dell’energia, terza per ciclo idrico e ambiente, tra i primi per la gestione del gas. Il progetto strategico e industriale, inoltre, garantisce continuità territoriale, potenzialità di sviluppo e fa dell’Emilia occidentale uno dei vertici del triangolo ideale che rappresenta una delle aree produttive principali del Paese”.