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Zona ceramiche: crisi oltre la soglia di guardia

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Il Tavolo Anteverto, riunitosi oggi al Centro per l’impiego di Scandiano, ha evidenziato una situazione di profonda difficoltà nell’intero distretto ceramico, con tutti gli indicatori socio-economici che tendono al peggio. In particolare, i dati presentati dalla responsabile del centro per l’impiego, Alda Spaggiari, indicano al 30 settembre un calo del 10% degli avviamenti (con punte del 23,5% nel settore ceramico e nel comparto delle costruzioni), soprattutto a tempo indeterminato; una crescita consistente (+ 25%) degli iscritti alle liste di disoccupazione, con un notevole aumento degli uomini e soprattutto degli stranieri. Dati dunque estremamente negativi che, peraltro, tendono a peggiorare nelle ultime settimane dell’anno.


I rappresentanti di Cgil e Cisl hanno sottolineato un incremento esponenziale delle ore di Cassa integrazione, ordinaria e straordinaria, che coinvolge in primo luogo il comparto ceramico e l’indotto, ma che non risparmia gli altri settori produttivi e anche il commercio. I lavoratori più colpiti sono i precari, in particolare i lavoratori interinali, seguiti dai lavoratori stranieri, tra i quali si cominciano a registrare situazioni di particolare disagio, che possono sfociare in fenomeni crescenti di irregolarità lavorativa. La Cna, da parte sua, ha segnalato una ottantina di aziende in forte difficoltà e in procinto di chiudere.

Gli enti locali – Comuni di Scandiano, Casalgrande e Castellarano – hanno sottolineato i primi ritiri di bambini dagli asili e dalle scuole dell’infanzia da parte di famiglie con lavoratori e lavoratrici in cassa integrazione, così come si segnalano difficoltà a pagare gli affitti e un incremento di richieste di assistenza ai servizi sociali. Complessivamente però la rete sociale di welfare degli enti locali tiene ancora, nonostante il calo di trasferimenti di risorse da parte del Governo e di tagli alle entrate.

Stentano invece a venire avanti proposte dal mondo imprenditoriale, salvo alcune eccezioni, per superare la crisi attuale e ridisegnare nuovi scenari produttivi, di rilancio dell’esistente, ma anche di nuove prospettive economiche ed occupazionali.

In questa situazione il Tavolo Anteverto è stato riconosciuto come uno dei pochi validi strumenti in campo per analizzare e fronteggiare questa situazione di crisi. Si è parlato del Piano strategico che le Province di Reggio e Modena con i Comuni del distretto stanno per mettere in campo per accendere, tra l’altro, nuove economie, o per individuare nuovi filoni di investimento e di possibile occupazione.

In questo panorama di difficoltà, un segnale forte – per non abbassare la guardia e rischiare di produrre più lavoro irregolare e insicuro – viene sempre dalle due Province e dai Comuni, intenzionate ad attivare Protocolli particolari per la sicurezza sul lavoro, nei cantieri edili e nel settore degli autotrasporti.

“Siamo di fronte alla crisi più grande dal dopoguerra ad oggi – afferma l’assessore provinciale al Lavoro, Gianluca Ferrari – Comuni e Provincia per il momento tengono e hanno attivato strumenti straordinari per far fronte alla particolare situazione di crisi, ma i lavoratori, soprattutto i più deboli, stanno pagando un prezzo di sacrifici molto elevato. E’ quindi indispensabile che tutta la classe imprenditoriale si attrezzi per superare questa crisi con forti investimenti e puntando sull’innovazione, più di quanto non sia stato fatto in questi ultimi anni”.