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Vetrine antismog nei negozi bolognesi

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Vetrine antismog è la provocazione pre-natalizia di Legambiente nelle vie dello shopping delle maggiori città italiane, per sensibilizzare i cittadini e le amministrazioni sul tema della qualità dell’aria e della mobilità sostenibile e denunciare i preoccupanti livelli d’inquinamento atmosferico toccati quest’anno.

Mascherine antismog sui volti dei manichini esposti nei negozi del centro e uno slogan che recita “Ci sono mode che non vorremmo mai seguire”. D’accordo con i commercianti, numerosi volontari di Legambiente hanno dato il via all’iniziativa a Milano e a Bologna e in molte altre città, da nord a sud.
A giudicare dai dati, infatti, il superamento dei livelli di PM10 nei nostri centri urbani è usanza purtroppo consolidata. Anche il 2008, come gli anni scorsi, ha visto elevati livelli di polveri sottili in molte città: addirittura il 65% dei capoluoghi monitorati non ha rispettato il limite consentito, superando i 50 microgrammi/m3 in alcuni casi ben oltre i 35 giorni autorizzati per legge.
A guidare la classifica stilata da Legambiente mettendo a confronto i livelli di PM10 di 78 capoluoghi di Provincia c’è Torino con 118 superamenti. Seguita da Venezia dove il limite è stato oltrepassato per 102 giorni.
In Emilia-Romagna la situazione è però altrettanto allarmante: sui 78 capoluoghi monitorati in tutta Italia, Modena e Reggio Emilia, con 101 superamenti la prima e 96 la seconda, si sono posizionate rispettivamente al terzo ed al quinto posto della poco lusinghiera classifica. Seguono Piacenza (sedicesimo posto con 75 superamenti annui), Parma (ventiduesima con 67) e Ferrara (62 superamenti per il trentesimo posto). Infine Bologna, Rimini e Forlì-Cesena, collocatesi alle posizioni 35, 36 e 48, contando rispettivamente 57, 55 e 40 casi da gennaio in cui si è oltrepassata la soglia consentita di emissioni di PM10 nell’aria. Unico capoluogo della nostra regione ad essere rimasto entro i valori massimi di polveri sottili consentiti per legge è Ravenna, che con soli 22 episodi di superamento da inizio anno, si è piazzata al sessantaduesimo posto.
Occorrono fondi statali, destinati finora soprattutto al trasporto su gomma. Il 70% degli investimenti in infrastrutture degli ultimi governi è andato, infatti, a strade e autostrade. “Ma – afferma Luigi Rambelli, Presidente di Legambiente Emilia-Romagna – le amministrazioni locali possono utilizzare da subito sistemi di disincentivazione economica per chi usa l’auto, sul modello del road pricing di Londra e dell’ecopass milanese, reperendo così risorse da riutilizzare per il potenziamento del trasporto pubblico”.