Home Attualita' Papa: ”Crisi alimentare causata dalle speculazioni”

Papa: ”Crisi alimentare causata dalle speculazioni”

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L’attuale crisi alimentare mondiale non è ”caratterizzata tanto da insufficienza di cibo, quanto da difficoltà di accesso ad esso e da fenomeni speculativi e quindi da carenza di un assetto di istituzioni politiche ed economiche in grado di fronteggiare le necessità e le emergenze”. E’ quanto afferma Benedetto XVI nel messaggio per la Giornata mondiale della pace – che si celebra il 1° gennaio 2009 – dal titolo ”Combattere la povertà costruire la pace” presentato questa mattina in Vaticano.

”La malnutrizione – prosegue il documento – può anche provocare gravi danni psicofisici alle popolazioni, privando molte persone delle energie necessarie per uscire, senza speciali aiuti, dalla loro situazione di povertà”. ”E questo – prosegue ancora Papa Ratzinger – contribuisce ad allargare la forbice delle disuguaglianze, provocando reazioni che rischiano di diventare violente”. Ancora si legge nel testo ”i dati sull’andamento della povertà relativa negli ultimi decenni indicano tutti un aumento del divario tra ricchi e poveri”. Una situazione quest’ ultima determinata in parte dai cambiamenti tecnologici i cui ”benefici si concentrano nella fascia piu’ alta della distribuzione del reddito”, e dall’altra parte dalla dinamica dei prezzi che vede quelli industriali crescere molto più rapidamente dei prezzi agricoli e delle materie prime ”in possesso dei Paesi poveri”.Da qui il monito di Benedetto XVI: se l’attività finanziaria ignora il bene comune e lavora su obiettivi di ”breve e brevissimo termine” diventa pericolosa per tutti, anche per coloro che ne riescono a beneficiare nell’immediato. In questo modo d’altro canto non si creano nuove opportunita’ e occasioni di lavoro.Per il Pontefice ”una delle strade maestre per costruire la pace è una globalizzazione finalizzata agli interessi della grande famiglia umana”, il rischio, al contrario, è che l’attuale processo di interdipendenza globale dell’economia finisca con l’erigere nuove barriere. Per ”governare la globalizzazione”, spiega il Pontefice, occorre ”una forte solidarietà globale tra Paesi ricchi e Paesi poveri, nonché all’interno dei singoli Paesi, anche se ricchi”. ”La globalizazione – si afferma ancore nel testo – elimina certe barriere, ma ciò non significa che non ne possa costruire di nuove; avvicina i popoli, ma la vicinanza spaziale e temporale non crea di per sé le condizioni per una vera comunione e un’autentica pace”.Perciò, rimarca il Pontefice, ”la marginalizzazione dei poveri del Pianeta può trovare validi strumenti di riscatto nella globalizzazione solo se ogni uomo si sentirà personalmente ferito dalle ingiustizie esistenti nel mondo e dalle violazioni dei diritti umani ad essa connesse”.

Fonte: Adnkronos