E’ stata ritrovata dal soccorso alpino la quarta vittima della valanga che domenica in Val Pellice ha travolto un gruppo di sci-alpinisti nella conca del Pra. Il corpo di Marco Capone, la guida alpina napoletana 31enne, è stata ritrovato nella mattinata dai soccorritori impegnati fin dalle prime luci dell’alba nelle ricerche. Era in profondità sotto una massa enorme di neve in un canalone a quota 2000 metri. Salgono così a nove i morti di questo tragico fine settimana.
E permane alto l’allarme valanghe a causa delle nevicate dei giorni scorsi, depositate su strati di neve già esistenti e debolmente consolidati, registrate su numerosi settori dell’arco alpino. Il pericolo è marcato-3 per possibili distacchi di neve a debole coesione di superficie su tutti i versanti a pendenza critica compresi tra i 27 e i 45 gradi a tutte le esposizioni, specialmente alle alte quote consistenti masse di neve accumulata dal vento.In particolare, su tutto l’arco alpino, viste le caratteristiche del manto nevoso, le possibilità di attività escursionistiche sono limitate e richiedono una profonda conoscenza dei luoghi e la massima attenzione agli accumuli nei canaloni e alle cornici sulle creste. Il manto nevoso, solo moderatamente consolidato, è costituito da 40-60 centimetri di neve poco coesa. Il pericolo è invece moderato-2 sull’Appennino Emiliano-Romagnolo e su quello Abruzzese. Il pericolo è in generale debole nel resto della Penisola a tutte le quote e a tutte le esposizioni.Il Corpo forestale dello Stato invita ad informarsi sempre sulle condizioni meteo e sull’eventuale pericolo valanghe prima di recarsi in montagna, e a rispettare le norme sul comportamento da tenere fuori pista. Il Servizio Meteomont della Forestale consiglia a tutti gli escursionisti, nonché alle amministrazioni e agli enti locali, di consultare costantemente i bollettini meteonivologici pubblicati sul sito www.meteomont.org o attraverso il numero di emergenza ambientale 1515 del Corpo forestale dello Stato.
Fonte: Adnkronos