Quindici giorni per sgomberare il palazzo e comunque non oltre il 6 gennaio.
Sassuolo, insieme alla bianca barba di babbo natale, fra un brindisi e l’altro, indosserà scudi, caschi e manganelli. Auguri e Buon inizio d’anno! questo è infatti, probabilmente, solo l’inizio, di una feroce campagna elettorale in cui si ripeteranno abusi e retate, non diversamente da quanto accaduto in prossimità delle scorse elezioni.
Tutto ciò in un momento in cui sono in corso dei cambiamenti «cautelativi» di strategia del potere politico, che potrebbero aggravare ulteriormente la situazione economica, in una spirale al ribasso al punto che:
1. le famiglie faticano sempre più a far quadrare i loro bilanci e diventa gravoso e spesso insostenibile anche solo pagare una bolletta od il trasporto scolastico per i figli;
2. le rate dei mutui si sono fatte asfissianti ed il costo degli affitti è oramai proibitivo per i più;
3. gli assestamenti dei bilanci locali e la mancanza di liquidità a livello della Tesoreria dello Stato porteranno ad ulteriori tagli nei servizi;
4. molti imprenditori in difficoltà stanno pensando di chiudere ed anche quelli che hanno aziende in attivo certamente non faranno nuovi investimenti.
Sono 12 milioni le famiglie a «rischio fallimento», ovvero quasi la metà del totale, e fra queste 2 milioni con il mutuo da pagare, 3 milioni invischiate nella trappola del credito al consumo, 3 milioni che non hanno risparmi disponibili e quindi prive della possibilità di fronteggiare imprevisti.
Cadiamo in preda ad una vera e propria «regressione antropologica» i cui ingredienti di base sono l’individualismo sfrenato, il bisogno di un nemico su cui sfogare le nostre paure, la continua ed affannosa ricerca di una impossibile intima sicurezza.
A tutto questo la società italiana rischia di reagire nel modo sbagliato.
Il Sindaco Pattuzzi sembra essere perfettamente in linea con chi vuole far cadere la società italiana in preda ad una sorta di mucillagine che tutto soffoca a fa sviare l’attenzione dai veri problemi.
Perché demolire palazzi ed immobili, seppur fatiscenti e non riqualificarli quando la dotazione di edilizia residenziale pubblica è largamente insufficiente rispetto alle necessità e quando nel Piano strutturale comunale (PSC) non è contenuto quel 20% di social housing (case adibite ad edilizia sociale) previsto dallo stesso PTCP?
Dove dovrebbero andare a vivere, secondo il Sindaco, coloro che occupano questi appartamenti e tutte le mattine si recano al lavoro nelle ceramiche del distretto?
E le loro famiglia?
Perché continuare ad associare il tema della sicurezza alla presenza di migranti?
Ecco quindi che un Caselli applaude a un Pattuzzi, il quale si trova in sintonia col leghista Maroni.
Questa non è politica delle responsabilità ma solo una rincorsa al voto attraverso un falso e vuoto decisionismo.
Non si ragiona su un modello di città da programmare ne la costruzione di una città solidale imperniata su rapporti di reciproca fiducia.
L´Amministrazione di Sassuolo ha sempre preferito la segregazione all´integrazione, le imposizioni agli impegni sociali, le divise blu al governo delle differenze culturali.
A potenziali nuovi cittadini ha risposto con indifferenza e disinteresse ignorandone le problematiche fino al loro deteriorarsi in modo ingovernabile.
Il PRC non nega affatto che possa esistere un “problema sicurezza” ma esso è dovuto sia alla crisi economica che alla presenza ormai capillare della malavita organizzata, quella storica e quella formata dalle nuove leve di immigrati, presente nel tessuto economico e produttivo dell´intera provincia di Modena.
Se esistono situazioni di illegalità, esse devono essere affrontate dalle autorità competenti, mentre occorre tutelare i diritti di chi lavora e paga regolarmente le tasse, siano essi cittadini italiani o stranieri.
Noi continuiamo a preferire sindaci legati ai valori della Costituzione Repubblicana, con una visione universalistica dei diritti e della solidarietà.
(Il segretario dei Circoli di: Sassuolo, Formigine, Fiorano e Maranello, Giuseppe Cassetti)