Home Comprensorio Fiorano: nota di Pistoni su situazione economica e il distretto

Fiorano: nota di Pistoni su situazione economica e il distretto

# ora in onda #
...............




Non è un periodo facile perché la crisi finanziaria internazionale si è aggiunta ai nodi strutturali che il distretto sta affrontando per conservare il suo ruolo di protagonista sui mercati internazionali, anche se una parte delle difficoltà non è giunta inaspettata, perché già prima che scoppiassero la bolla immobiliare e la crisi dei subprime negli Stati Uniti, mentre la produzione mondiale di ceramica continuava a crescere, le analisi annunciavano che l’Italia si sarebbe attestata sui 400-450 milioni di metri quadrati prodotti annualmente, rispetto ai 550-600 milioni del passato.

Stanno crescendo sia il numero dei lavoratori in cassa integrazione che il ricorso alla mobilità e, anche se per ora non sono previste chiusure di aziende, questo trend negativo proseguirà nel 2009. Ci aspettano tempi duri, con persone e famiglie che rischiano di trovarsi in forte difficoltà e avranno bisogno di aiuto. Chiediamo a ognuno di fare la sua parte: al governo, alle istituzioni pubbliche, agli imprenditori e alle organizzazioni sindacali per coniugare solidarietà e interventi strutturali, ammortizzatori sociali e sviluppo.


Dobbiamo affrontare questa crisi guardando avanti e governare questo difficile passaggio trasformandolo nell’opportunità di essere più forti quando ci sarà la ripresa, visto che gli altri competitor vivono una crisi peggiore della nostra: la Spagna (ha già fermato 140 forni), la Cina (ha ridotto la produzione di 500 milioni di metri quadrati), la Turchia, il Maghreb, ecc. Noi invece siamo riusciti ad aumentare il prezzo medio perché le piastrelle italiane sono prodotte con tecnologie d’avanguardia ed esprimono il gusto italiano, apprezzato universalmente, L’indotto estetico e tecnologico è a sua volta leader indiscusso, fortemente votato all’esportazione. Abbiamo le carte in regola, se sapremo giocarle, per fronteggiare la crisi e cavalcare la ripresa, facendo leva prima di tutto sulle capacità della nostra gente, degli imprenditori e dei lavoratori che hanno saputo costruire in questi decenni un polo produttivo all’avanguardia nel mondo.
Il distretto deve produrre ulteriore ricerca e innovazione riferita allo stesso sistema-distretto, perché la sfida si gioca fra sistemi regionali e fra mercati internazionali, favorendo la nascita del “Polo della Innovazione e della Ricerca” della filiera ceramica, che promuoverà innovazione mettendo in sinergia i centri che già fanno ricerca per il settore. Il Polo interagirà con la rete regionale di alta tecnologia prevista dalla Regione Emilia Romagna e con il Tecnopolo di Modena.


Bisogna accompagnare e sostenere la crescita delle imprese attraverso progetti legati al trasferimento tecnologico, ad esempio Democenter-Sipe, che attraverso una forte interazione con università, enti di ricerca, centri e parchi tecnologici pubblici e privati, offre alle aziende informazioni e conoscenze sulle nuove tecnologie, valorizza le competenze presenti sul territorio, sviluppa idee imprenditoriali e assicura opportunità di crescita competitiva.
Questi centri devono promuovere innovazione su più fronti: uno rivolto ai settori già presenti della ceramica e del suo indotto per mantenere elevata la loro competitività; il secondo per sviluppare quei settori della filiera ceramica ancora sottodimensionati nel nostro distretto, in particolare nel terziario avanzato; il terzo per portare conoscenze e fare “nuova impresa”, sviluppando una diversificazione che non è alternativa ma completamente alla cultura ceramica del territorio.


Anche la formazione deve operare su più fronti, in modo coordinato con le imprese e le organizzazioni sindacali attraverso il potenziamento da un lato di formazione just in time e, dall’altro attraverso iniziative che sviluppano nuove competenze applicate alla ricerca di ciò che fa tendenza, o iniziative legate all’internazionalizzazione.
Al potenziamento della formazione per qualificare la propria professionalità, occorre affiancare una formazione capace di modificarla, o di trasformarla, per necessità o per scelta, favorendo un nuovo posizionamento sul mercato del lavoro, grazie a competenze in settori richiesti sul mercato. E’ sempre più importante inoltre la formazione che insegna ad affrontare i mercati, a “leggerli” per posizionare il marchio e il prodotto.


Con questi centri di eccellenza il distretto può trovare la strada del suo sviluppo, che deve accompagnarsi al superamento dei campanilismi e delle chiusure a tutti i livelli: fra imprese, fra associazioni, fra istituzioni. a favore di una governance articolata ma capace di tendere agli stessi obiettivi, capace di trovare risorse interne sui temi strategici della infrastrutture, della mobilità, delle reti tecnologiche. Le istituzioni debbono fare la loro parte e dare vita all’Unione dei Comuni come passo sostanziale verso uno governance unica del distretto.