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Crisi occupazionale nel settore della logistica in Emilia Romagna

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Le Organizzazioni sindacali dei trasporti FILT-CGIL, FIT-CISL, UIL Trasporti regionali dell’Emilia Romagna, unitamente alle Associazioni cooperative AGCI, ANCST/Legacoop, Federlavoro e Servizi/Confcooperative regionali, hanno chiesto alla Regione l’accesso ai benefici degli ammortizzatori sociali in deroga per le cooperative operanti nel settore della logistica.

La grave crisi del settore manifatturiero che sta interessando anche il territorio regionale mette infatti a rischio migliaia di posti di lavoro nel comparto dei servizi alle imprese nel quale, come è noto, non si applica la normativa vigente in materia di ammortizzatori sociali ordinari. E’ però possibile l’utilizzo delle risorse assegnate alle Regioni a questo scopo (legge 244/dicembre 2007) e in virtù di tale normativa Sindacati e Associazioni cooperative si fanno avanti con la Regione Emilia Romagna.
In questa fase congiunturale le aziende del settore della logistica-movimentazione merci fanno i conti con una ormai generalizzata flessione degli ordini e delle commesse da parte delle imprese metalmeccaniche, dell’agroindustria, della chimica e gomma plastica, e in particolare del distretto ceramico, dove si registra un rallentamento della produzione ancor più evidente.
Il problema riveste il carattere di forte rilevanza sociale e desta forte preoccupazione, perché sono ora a rischio le commesse di lavoro, i livelli occupazionali stabilizzati nel settore nonché un ricco patrimonio di esperienze e know-how specifici che nel corso degli anni hanno fatto crescere un tessuto di aziende specializzate e competitive, in grado di offrire un’ampia gamma di servizi qualificati, radicate nel territorio ed allo stesso tempo proiettate verso altri distretti. Si tratta di una presenza consolidata in regione di circa 564 cooperative che occupano complessivamente più di 20.000 addetti, secondo i dati Unioncamere 2007, ma il numero reale dei lavoratori è certamente superiore, considerando il fenomeno diffuso del lavoro irregolare legato in particolare alle cooperative cosiddette spurie, che mascherano con la forma cooperativa una attività di intermediazione di manodopera al di fuori dei contratti di lavoro. Una realtà che le stesse Organizzazioni sindacali e le Associazioni cooperative regionali intendono mettere sotto la lente di ingrandimento con una prossima iniziativa pubblica unitaria, al fine di denunciare la strisciante degenerazione delle dinamiche di mercato determinata dalla crescente presenza nel settore di queste false cooperative, dal propagarsi del dumping contrattuale e dalla diffusione di comportamenti che assumono spesso i connotati della concorrenza sleale, se non addirittura criminosa. L’iniziativa unitaria prevista per l’inizio del 2009 dovrà sancire l’avvio a livello regionale di un percorso finalizzato ad arginare tali fenomeni con la partecipazione di tutti i soggetti interessati: istituzioni, sindacati e mondo imprenditoriale.