Giulio Tremonti chiude sull’Iva: non c’è alternativa al rialzo al 20% sui servizi pay tv che colpirà Sky, con oltre il 90% di fatto del mercato satellitare. Non torniamo indietro “neanche per sogno”, incalza il premier Silvio Berlusconi, che non lesina attacchi all’opposizione.
“Questa sinistra si vergogni, al posto loro cambierei mestiere e me ne andrei”, ha detto il presidente del Consiglio al rientro da Tirana. “Se sono coerenti, vadano in Parlamento e dicano che dobbiamo essere tutti uguali, cioè Iva al 10%. Ma si rimangeranno ancora una volta tutto e cercheranno delle scuse. Questa è la sinistra da vergogna con cui noi abbiamo a che fare” ha insistito il Cavaliere. Ma l’indice è puntato anche sulla stampa. “Vi rendete conto che tipo di personaggio sono questi qua della sinistra? I giornali vostri. Il tuo giornale – ha detto rivolto al cronista de ‘La Stampa’ – ha titolato ‘Berlusconi contro Sky’. Invece di chiedersi come mai c’è un rapporto privilegiato di questo tipo verso Sky, attaccano me. Ma che vergogna! Senza parlare delle vignette del ‘Corriere della Sera’. Ma che vergogna! Tutti, politici e direttori dovrebbero andare a fare un altro mestiere”. Lapidaria la frase di Tremonti sul caso Sky. “Non c’erano alternative”, ha tagliato corto il ministro dell’Economia al termine dell’Ecofin a Bruxelles. La norma che raddoppia l’attuale aliquota del 10% per gli abbonamenti Sky è un passaggio “obbligato”, ha spiegato, per “evitare l’apertura di una procedura di infrazione Ue, il cui termine scadeva in questi giorni”, non mancando di sottolineare inoltre che il governo Prodi si era impegnato con la Commissione europea “ad allineare le aliquote”.
”La Commissione europea non ha mai richiesto di applicare l’aliquota al 20% e ha confermato nel maggio scorso che i servizi televisivi, e a maggior ragione la televisione digitale, sono ammessi al regime Iva agevolato” è stata la replica di Sky a Tremonti. A Sky inoltre ”non risulta che il governo precedente abbia mai preso alcun impegno con la Commissione europea per aumentare l’aliquota Iva. Tutto ciò premesso, anche in questo contesto continua a essere inspiegabile la scelta del governo di raddoppiare le tasse a oltre 4,7 milioni di famiglie italiane su questo specifico prodotto”.
Fonte: Adnkronos