L’innalzamento della temperatura e le copiose piogge delle ultime ore rischiano di mandare in tilt l’Emilia-Romagna. Ponti chiusi al traffico non solo in provincia di Modena ma anche nelle province di Bologna, Reggio Emilia e Parma a causa delle inondazioni del Reno, dell’Enza, del Secchia e del Panaro.
Un piccolo paese dell’Appennino bolognese è tuttora isolato a causa di una frana: gli abitati, un centinaio in tutto, non sono in pericolo.
Nel pomeriggio è attesa una nuova pericolosa piena a Cento, tra Bologna e Ferrara: i volontari sono al lavoro con sacchi di terra per rinforzare gli argini del fiume Reno.
E’ questo il bollettino della Protezione civile dell’Emilia-Romagna che sta monitorando da ieri ininterrottamente la situazione assieme ai tecnici di Arpa (Agenzia regionale prevenzione e ambiente) e nelle prossime ore potrebbe diffondere una nuova allerta.
Nel fine settimana in Emilia-Romagna si sono registrate abbondanti piogge – spiegano dalla centrale operativa -sull’Appennino bolognese, in sessanta ore, si è arrivati a 300 mm; sulle montagne e colline di Reggio Emilia, Parma e Modena in tutto 250 mm. Questo ha provocato fenomeni di piena nei fiumi Secchia, Enza, Panaro e Reno. Per precauzione sono stati chiusi numerosi punti, in particolare due sul Secchia, due sul Panaro e uno a Cento (Ferrara) sul Reno.
Alle 17 è attesa una nuova piena a Cento; per questo sono al lavoro numerosi volontari che con sacchi di terra cercano di rinforzare gli argini del fiume in prossimità del ponte vecchio”. Allarme anche per una possibile tracimazione a Gallo, piccola frazione di Malalbergo (Bologna).
Sull’Appennino bolognese, nel Comune di Lizzano Belvedere (dove è presente una delle principali stazioni sciistiche della provincia) è stata interrotta la circolazione su una strada statale a causa di una frana. Al momento è isolato la frazione di Pianaccio: sono in azione le macchine movimento-terra per la rimozione dei detriti; gli abitanti (un centinaio) non sono in pericolo e sono in costante collegamento con le istituzioni e gli operatori sul posto.
Sempre sulle montagne bolognesi, a Grizzana Morandi, è attualmente interrotta la circolazione ferroviaria sulla linea Bologna-Pistoia a causa della rottura di tubazioni del gas. Sono al lavoro i tecnici di Hera assieme ai volontari della protezione civile. Per le prossime ore il servizio meteo di Arpa prevede cielo con nuvolosità variabile, schiarite e rapidi annuvolamenti più intensi sui rilievi; precipitazioni sparse lungo i rilievi; prevista neve intorno ai 1200 metri; temperature massime tra gli 8 gradi; forte vento sui rilievi.
Le fortissime piogge che nella notte si sono abbattute su tutta la collina e l’alta pianura reggiane hanno prodotto uno scioglimento massiccio e rapido della neve abbondantemente caduta nei giorni scorsi, provocando già dalle prime ore del giorno – soprattutto nell’area occidentale del nostro territorio, ed in Val d’Enza in particolare – un nuovo innalzamento del livello dei torrenti Enza e Crostolo. Proprio il repentino ingrossamento dell’Enza, che già ieri a Sorbolo Levante di Brescello aveva raggiunto i 10 metri, ha spinto la Provincia questa mattina intorno alle 9.30 a chiudere al transito il ponte sulla Sp 62, l’ex Statale della Cisa che collega le province di Reggio e Parma.
“La situazione è stata costantemente monitorata già dalla notte dai nostri sorveglianti stradali e dalla Protezione civile di Brescello – spiega l’assessore provinciale Luciano Gobbi – Il massimo della piena dovrebbe essersi raggiunto a mezzogiorno, quando il livello dell’Enza ha raggiunto gli 11,20 metri, ma il deflusso delle acque non sarà rapido, quindi il ponte dovrebbe rimanere chiuso al transito almeno fino a sera”.
“L’emergenza di oggi, e le stesse condizioni di un ponte che è stato costruito negli anni Quaranta e necessita di una profonda manutenzione, ci spingono a chiedere con forza al Governo fondi straordinari per un rifacimento totale ed un innalzamento della struttura – aggiunge l’assessore Gobbi – Le Province di Reggio e Parma, insieme alla Regione, hanno già raggiunto un accordo per lavori di manutenzione che partiranno in primavera, ma considerata l’importanza di questa strada che collega due province è indispensabile un intervento da parte dello Stato”.
Per quanto riguarda invece gli altri corsi d’acqua, la situazione nel Reggiano non presenta particolari problemi: il Po riceve bene e la momentanea tregua del maltempo dovrebbe favorire il deflusso. Resta alta, invece, l’attenzione per quanto riguarda le frane: “Al momento si sono registrati solo piccoli smottamenti su un po’ tutta la rete delle strade di montagna, rimossi già in mattinata dai cantonieri della Provincia. Solo nei prossimi giorni e con il ritorno di condizioni meteoclimatiche normali, si potranno però escludere riattivazioni delle frane esistenti o nuovi fenomeni”, conclude l’assessore Gobbi che domattina, insieme a un tecnico del ministero dell’Ambiente, compirà un sopralluogo proprio sulle frane storiche di Baiso.