Inaugura domani – sabato 29 novembre – alle 17.30, presso i Cantieri Cantelli, la mostra “Tesori di Vignola”, che proseguirà fino al 1° febbraio. Si tratta di una mostra contenente una serie di volumi e documenti esemplificativi di ciascun fondo patrimonio della biblioteca di Vignola.
La biblioteca comunale di Vignola risale al periodo immediatamente successivo all’Unità d’Italia ed è stata aperta al pubblico nel giugno del 1871.
Tra coloro che in passato contribuirono ad arricchirne la dotazione libraria spiccano innanzitutto il nome di Francesco Selmi, a cui la biblioteca è intitolata, ma anche quelli di Alessandro Plessi, Arsenio Crespellani e altri eruditi di fine Ottocento.
Gran parte di questi testi costituisce oggi il fondo storico, che comprende circa 5.500 volumi: per la maggior parte si tratta di libri moderni, ossia pubblicati dopo il 1830, ma non mancano alcune cinquecentine, seicentine e settecentine come testimoniano i pregevoli esemplari esposti in mostra.
A partire dalla prima metà del Novecento fino ai giorni nostri, sono entrate a far parte delle collezioni permanenti della biblioteca anche sei raccolte speciali di particolare rilievo provenienti da donazioni, legati testamentari e acquisizioni: i fondi librari Ungar e Zagnoli, il fondo musicale Gazzotti, il fondo cartografico Cantelli, il fondo documentario Selmi, i fondi fotografici Borsari e Neri.
Grazie a questa mostra si potrà offrire un’idea sulla consistenza e la composizione di queste raccolte, il cui valore culturale riveste un’importanza non secondaria per la storia della stessa Vignola e la ricerca in generale.
Orari di apertura al pubblico: sabato dalle 15 alle 19; domenica dalle 10 alle 12.30 e dalle 15 alle 19. 8, 25 e 26 dicembre; 1 e 6 gennaio dalle 15 alle 19.
Per le classi visite guidate prenotare presso la Biblioteca Francesco Selmi tel. 059/771093; Ufficio Cultura tel. 059/777706.
Lunedì 1° dicembre, alle 20.30, presso la Biblioteca Auris, “Uno sguardo libero sulla Grande Guerra”, presentazione del fondo fotografico Mario Borsari, commentato da Achille Lodovisi.
Il fondo fotografico Mario Borsari, donato dagli eredi Borsari-Bartoli, fa parte dei fondi speciali della Biblioteca “Francesco Selmi”. Comprende fotografi e, negativi e lastre del capitano Mario Borsari, che da autentico cultore della fotografi a ha documentato con sguardo lucido e incisivo, talvolta non scevro d’ironia nei confronti degli alti comandi militari, le drammatiche vicende del primo conflitto mondiale. Le immagini, spesso di un crudo realismo, ritraggono vari episodi delle battaglie dell’Isonzo, fino alla ritirata sulla linea del Piave dopo la disfatta di Caporetto.