Tra il 1946 e il 1950 a Bologna le aziende produttrici di moto e motori erano ben 49. Molte si sono rivelate delle meteore, altre come Ducati e Malaguti sono ormai marchi di successo apprezzati ben oltre i confini nazionali. Alle moto bolognesi del dopoguerra, quelle protagoniste del processo di motorizzazione popolare e tutte di piccola cilindrata, e’ dedicata la mostra allestita fino al 3 maggio nel Museo del patrimonio industriale di Bologna.
Si tratta del terzo e ultimo capitolo del percorso di approfondimento sull’origine del settore motoristico bolognese, gia’ esposto in via della Beverara. In mostra 59 pezzi di cui 53 motocicli, quattro motori, un triciclo da trasporto e un side-car, tutti prestati da collezionisti privati. Fra i marchi esposti ci sono Moto Morini, F.B-Mondial, Cimatti, Marzocchi, Testi, Verlicchi.
In sostanza nel dopoguerra venuta meno la necessita’ di veicoli da trasporto a tre ruote e caduta drasticamente la domanda di motociclette, la produzione si concentro’ soprattutto su micromotori da applicare dapprima alle bici, poi a telai predisposti ad hoc. Successivamente grazie al costo contenuto, il successo fu assicurato. E’ il caso del Cucciolo della Ducati, simbolo della motorizzazione popolare a Bologna e nel resto del Paese. Nel museo ci saranno anche pannelli esplicativi e filmati d’epoca di corse di moto ai Giardini Margherita o sui colli. Info: tel. 051 6356611.