In merito all’ordinanza con cui il Consiglio di Stato ha accolto l’appello della Regione sullo stop alla caccia in deroga imposto dal Tar, la capogruppo dei Verdi in Regione Daniela Guerra dichiara quanto segue.
“Come sostenuto quando ci opponemmo alla decisione di fare ricorso contro la sospensiva, per assecondare le richieste delle Province romagnole e dei cacciatori la Regione ha deciso attraverso tale delibera di forzare le direttive comunitarie in materia e di contraddire una buona legislazione regionale.
Già sottoposte alla messa in mora da parte dell’Ue, l’Emilia-Romagna e le altre regioni hanno comunque preceduto sfidando le sanzioni. La soddisfazione odierna per un giudizio positivo sulla sospensiva rischia però di diventare un boomerang quando ci sarà il pronunciamento sul merito. A quel tempo i cacciatori avranno già sparato, ma a che prezzo? Se il giudizio sarà negativo la Regione alle spese per l’azione legale dovrà infatti aggiungere anche quelle per le sanzioni europee.
Perseverando su questa strada si sprecano soldi pubblici solo per dare soddisfazione a una categoria che non incontra certo i favori della maggioranza dei cittadini. I quali, è noto, sono contrari a questo discutibile passatempo”.
Come prosegue Guerra, “se gli argomenti coi quali si sostiene la delibera sono i danni alle coltivazioni, non si capisce perché nella lista vengano inserite delle specie di uccelli (passero d’Italia, passera mattugia e tortora dal collare orientale) che all’agricoltura causano danni irrisori e per i quali le Province pagano poche centinaia di euro l’anno. Eppure proprio le Province hanno chiesto alla Regione di inserirle tra le specie oggetto di deroga”.
In merito alla richiesta di risarcimenti per i cacciatori fatta dal consigliere di FI Marco Lombardi, tale ipotesi per la capogruppo dei Verdi è semplicemente paradossale. “Lo storno infatti è specie protetta, e questa è la condizione di partenza che si presenta al cacciatore al momento del pagamento della tassa regionale. Lo storno e le altre indicate nella delibera non sono specie cacciabili per cui avere delle pretese venatorie nei confronti di tale volatile è semplicemente illusorio. Non di caccia si tratta ma di abbattimento di specie protette in deroga alla normativa nazionale e comunitaria.