Quasi la metà dei modenesi tra i 14 e i 64 anni fa attività fisica; di questi circa il 50 per cento lo fa tre volte la settimana e oltre un terzo di chi non frequenta regolarmente palestre o piscine fa comunque un’attività fisica almeno due volte a settimana.
Al primo posto delle preferenze ci sono il fitness e la ginnastica in genere, al secondo il nuoto e acquagym, a cui seguono le discipline tradizionalmente più amate dai modenesi come la pallavolo, il calcio, calcetto, ciclismo e podismo. E’ questa la fotografia dello sport di base nel modenese che emerge da un’indagine su un campione di oltre 2500 residenti nei comuni di Modena, Carpi, Sassuolo, Vignola e Pavullo realizzata dall’Ufficio ricerche del Comune di Modena, con il contributo della Fondazione Cassa di risparmio di Modena, che sarà presentata in un convegno in programma sabato 22 novembre (ore 10 al Baluardo della Cittadella, piazza Tien Am Men).
All’iniziativa intervengono Stefano Vaccari, assessore provinciale allo Sport, Antonino Marino, assessore allo Sport del Comune di Modena, Massimo Giusti, vice presidente della Fondazione Cassa di risparmio di Modena, Julio Velasco, Pasqualino Maietta Latessa, professore associato della facoltà di Scienze motorie dell’Università di Bologna, e Vittorio Martinelli, dell’ufficio Ricerche del Comune di Modena. Dopo la presentazione dei dati è prevista una tavola rotonda moderata dalla giornalista di Raisport Ivana Vaccari.
«La diffusione di massa della pratica sportiva nel modenese – affermano Vaccari e Marino – rappresenta un autentico fenomeno sociale e culturale. I modenesi amano lo sport, lo praticano per divertirsi ma soprattutto per mantenersi in forma migliorando la qualità della loro vita. Questa ricerca è utilissima per definire le strategie degli enti locali soprattutto in merito alla programmazione dell’impiantistica sportiva a livello comunale e provinciale».
E l’incontro pubblico di sabato, al quale parteciperanno anche i rappresentanti di Coni, Uisp, Csi e Aics e delle società sportive, rappresenta l’occasione per riflettere sulle prospettive del settore sportivo e gli investimenti necessari.
I dati della ricerca
I modenesi sono sempre più attenti alla forma fisica. L’indagine dell’ufficio ricerche del Comune di Modena su un campione di oltre 2500 residenti tra i 14 e i 64 anni nei comuni di Modena, Carpi, Sassuolo, Vignola e Pavullo, intervistati telefonicamente, evidenzia il legame sempre più profondo tra i modenesi, lo sport e l’attività fisica in genere.
Se al primo posto tra le preferenze ci sono fitness e ginnastica (soprattutto tra le donne), restano alte le preferenze per pallavolo, calcio e ciclismo e nuoto. I modenesi dimostrano inoltre di apprezzare la ginnastica in acqua, l’aerobica, la danza e le arti marziali.
Dallo studio emerge anche che il 41 per cento delle donne fa attività fisica (54 per cento gli uomini) e che, confrontando i dati Istat nel modenese, la pratica sportiva è più diffusa rispetto al dato nazionale che si ferma al 33 per cento, mentre a Modena arriva al 48 per cento.
Tra i 14 e i 17 anni l’80 per cento degli intervistati pratica sport, ma è alta e anche la percentuale nella fascia di età 55-64 (quasi il 32 per cento pratica una disciplina).
I modenesi fanno sport soprattutto nei centri privati per il fitness e la ginnastica, ma utilizzano largamente anche gli impianti pubblici gestiti da società sportive e i percorsi attrezzati. Fanno sport la sera (ma circa il 10 per cento degli sportivi si allena al mattino prima di andare la lavoro), prevalentemente insieme ad amici; metà circa non è iscritta a organizzazioni sportive. La stragrande maggioranza però apprezza l’efficienza di società sportive e enti locali nel gestire le attività ma chiedono più strutture e impianti più adeguati.
Lo stimolo principale a iniziare uno sport arriva soprattutto dalla famiglia. Una ampio spazio nel sondaggio viene dedicato alla diffusione dei valori positivi nello sport. Per gli sportivi modenesi l’attività fisica aiuta “a sentirsi più belli”, permette di scoprire i propri limiti offrendo a tutti le stesse opportunità; lo sport, inoltre, è visto come un antidoto contro la criminalità, aiuta a rompere l’isolamento delle persone, mentre il doping viene considerato un fenomeno che “uccide lo spettacolo sportivo” e chi ne fa uso per i modenesi dovrebbe essere sospeso per sempre.